di Dario B. Caruso.
Oggi è stata una giornata difficile.
Mi sono alzato stanco; sarà l’età, sarà il cambio di stagione, sarà il pensiero di ciò che mi aspetta.
Ad ogni buon conto dopo una colazione leggera mi incammino verso il luogo di lavoro.
Il palazzo è più grande del solito, come i problemi che mi attendono.
Entro in aula.
Tutti rumoreggiano, fatico a farli tacere figurarsi a farmi capire.
Dopo meno di un’ora, in un momento di particolare agitazione, si alza dal proprio banco Lucio (un ripetente che bigia spesso) e senza informarsi d’altro fa un cenno verso Barbara dall’altra parte dell’aula: tende le proprie mani come coltelli e li indirizza simmetricamente verso l’inguine con gesto ripetuto.
La compagna si alza (offesa?!?) e risponde lanciandogli epiteti suini.
L’intera aula è in subbuglio, fatico a tenere l’ordine.
Dovrei prendere provvedimenti verso Lucio per il gesto inconsulto? Oppure verso Barbara per la reazione? O magari verso entrambi?
Prendo tempo e nel frattempo suona la campanella.
Giornata conclusa.
Vado a casa pensando che i ragazzini di oggi sono difficili da gestire.
Per fortuna abbiamo una classe politica che sa dare il buon esempio.
Siamo davvero un bel Paese.