La Regione Piemonte si muove e compie passi importanti verso la piena attuazione del Piano di Tutela delle Acque, strumento indispensabile per mettere al riparo i territori piemontesi specie per quanto riguarda fiumi e falde acquifere.
“Non è certo un mistero che questo tema mi stia molto a cuore” – interviene il consigliere regionale Walter Ottria – “visto che nel mio primo anno in Regione ho presentato e firmato numerosi ordini del giorno e mozioni per fare in modo che il PTA, approvato nel 2007, diventi a tutti gli effetti operativo”.
La Regione, durante l’agosto scorso ha fatto sapere di aver avviato già nel luglio 2014 una collaborazione istituzionale con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino volta ad approfondire fino alla scala 1: 250.000 la cartografia delle potenziali aree di ricarica degli acquiferi profondi nella pianura piemontese.
“La lettera della Regione è importante – sostiene Ottria – anche e soprattutto perché, a fronte della durata dell’attività di approfondimento stimata in due anni, recepisce la mozione (la n.251) presentata dal sottoscritto ed approvata in aula lo scorso 31 marzo; a partire dalla fine di settembre, saranno infatti previsti momenti di informazione e confronto tecnico con le ATO finalizzati alla presentazione delle attività svolte nel primo anno dalla Regione ma soprattutto, come auspicavo nella mozione già citata, sarà data la possibilità alle ATO di discutere eventuali criticità del lavoro svolto o delle tematiche d’interesse per le stesse Autorità d’Ambito riguardo le zone di protezione delle acque destinate al consumo umano”.
Non è tutto: “in Consiglio regionale sto portando avanti altri atti sempre nell’ambito della tutela delle acque e del nostro territorio – prosegue Ottria”. Rimane ancora sul tavolo la mozione che prevede la possibilità per gli Enti Locali di intervenire attraverso i loro strumenti urbanistici prevedendo zone di tutela. Venendo allo specifico caso che più riguarda da vicino l’alessandrino paiono esserci novità anche riguardo Sezzadio: “sembra che stia infatti per essere formalizzata l’esecutività della Commissione paesaggistica che a breve dovrà esaminare la richiesta di vincolo sulla zona interessata dal progetto della discarica” – conclude Ottria.