Libro dei sogni o la volta buona per girare pagina?

Il Premier Matteo Renzi raddoppia e rilancia rottamando le tasse, infatti il 16 dicembre ci sarà il funerale di Imu e Tasi. “Diamo un segnale di serietà al pensionato o a una giovane coppia che vuole finalmente mettere su casa, dal prossimo anno non ci saranno più Imu e Tasi” e prosegue… “Segnatevi la data, dal 16 dicembre quando si paga la seconda rata, quello sarà il funerale della tassa sulla prima casa, sarà l’ultima volta in cui gli italiani la pagheranno”.

Lancia così un messaggio indubbiamente forte e politicamente significativo, che ovviamente cattura l’attenzione e sopratutto l’interesse di milioni di italiani, che come sappiamo odiano pagare le tasse più di qualsiasi altra cosa.
Tutto bene allora? Forse… dato che, fra Imu e Tasi, stiamo parlando di un taglio alle entrate di 23 miliardi di euro che in teoria potrebbero penalizzare le casse pubbliche. Il bilancio alla fine deve comunque quadrare perciò a questo proposito ci si domanda in quale modo potranno tornare i conti?

Stando ai programmi sinora sommariamente preannunciati l’obiettivo si potrà raggiungere puntando in particolare su crescita, tagli e recupero dell’evasione fiscale. Relativamente alla crescita sono state previste al rialzo le stime per il 2015 e 2016 attualmente previste al +0,7% e +1,4%, e ovviamente un aumento del Pil equivale a maggiori entrate fiscali. In merito ai tagli si intende intervenire sulla spesa pubblica con particolare riferimento alle società locali ma non solo, in ogni provincia limitandone il numero, ponendo un limite ai revisori contabili e centralizzando le spese informatiche, ulteriori tagli sono previsti per gli Enti inutili, ci sono già diversi dossier che riguardano sia società controllate dalla Stato che dagli enti locali. Sono stati individuati sprechi enormi come quelli relativi alle ventimila poltrone occupate dai componenti degli organi di vigilanza e collegi sindacali. Infine si prevede di aumentare le entrate incentivando la lotta all’evasione fiscale anche con accordi di cooperazione con Monaco, Vaticano, Svizzera e Liechtenstein.

Un piano che se realizzato integralmente consentirebbe di mantenere le promesse sull’eliminazione di Imu e Tasi ma che, come per tutti gli annunci, il problema è passare dalle parole ai successivi fatti concreti.
Le difficoltà però non mancheranno, la crescita è legata a diversi fattori, ad esempio le Imprese italiane giocheranno un ruolo importante e forse decisivo per favorire lo sviluppo ma è altrettanto indispensabile che si mantengano nel tempo alcune attuali situazioni favorevoli, il prezzo basso del petrolio, il cambio euro dollaro, la continuazione del quantitative easing il massiccio acquisto di bond della BCE e il conseguente costo del denaro per le imprese attualmente molto basso.

I tagli alla spesa pubblica alla luce delle note resistenze da sempre esistenti nel nostro paese sia a livello centrale che locale sono un problema non di facile soluzione. Infine il recupero dell’evasione fiscale, forse l’aspetto più importante, sarà come sempre difficile da realizzare dato che non è la prima volta che l’argomento viene sbandierato per fini elettorali senza poi trovare riscontro nei fatti.

Un programma ambizioso e importante a fronte del quale come sopra citato sussistono diverse variabili, alle quali si aggiunge l’andamento in futuro dell’economia dei mercati emergenti che possono influenzare il risultato finale.
Anche se effettivamente dai più recenti indicatori emergono segnali positivi in merito a occupazione, consumi, export, lieve calo del debito pubblico e Pil, però rimangono incertezze sulla continuità di questi dati visto che siamo ancora in fase iniziale, come del resto affermano anche la Confindustria e i Sindacati. Inoltre ci sono non poche perplessità in merito alla difficoltà di realizzare i programmi recentemente annunciati dal Governo Renzi, in merito agli interventi di eliminazione di IMU e TASI e poi Irpef. Pertanto almeno per ora non ci sono ancora i presupposti per affermare con certezza che il Paese abbia voltato definitivamente pagina

Auguriamoci comunque che questo trand positivo continui e che quanto ultimamente annunciato si concretizzi seriamente, dato che sarebbe determinante per far uscire in modo definitivo il nostro paese dalla crisi e con il rilancio ridurre il tasso disoccupazione con particolare riferimento a quella giovanile, a questo proposito non resta che attendere per capire se sarà l’ennesimo libro dei sogni o la volta buona per girare pagina.
Pier Carlo Lava – Alessandria