Bello il Progresso [Il Citazionista]

alzheimer

di Andrea Antonuccio.

«Bella la vita di adesso: si vive più a lungo si muore più spesso»
“Il Progresso”, Marcello Marchesi, Essere o benessere

Mi è arrivata in questi ultimi giorni la notizia della morte di una persona che conoscevo solo di vista. Un uomo di 55 anni, padre di un bimbo di dieci-undici anni.

Lo vedevo la domenica a Messa, con la moglie e il figlio. Non sapevo nemmeno che era malato. Malato grave, di un tumore bastardo al cervello.

Che mistero, la nostra mente. Passa tutto di lì. E, chissà perché, a un certo punto si ammala. Di depressione, follia, Alzheimer… o di cancro.

La storia la conosco bene. Anche mia suocera, una roccia di 73 anni, è morta a marzo di quest’anno per un tumore al cervello. Roba che non lascia scampo, sei o sette mesi, un anno al massimo. Anche le cure migliori (o almeno, le più costose) nulla hanno potuto contro la malattia.

Chissà se c’entrano in qualche modo i cellulari, le connessioni wireless, le parabole o gli antennoni sui palazzi. Magari tra qualche anno qualcuno lo scoprirà, e faremo tutti la figura dei cretini “interconnessi” che si sono distrutti con le loro mani.

Nell’incertezza, però, una cosa è certa: oggi, come scriveva già nel 1962 l’umorista Marcello Marchesi, si vive più a lungo e si muore più spesso.

E’ il Progresso. E’ la morte di adesso.