Azienda Agricola Cavelli: artigiani del vino da quattro generazioni

Cavelli brindisi“Siamo viticoltori da quattro generazioni, sugli stessi terreni che coltivò il mio bisnonno Pietro. E i grappoli li stacchiamo ancora come una volta: forbici e olio di gomito, arrampicandoci su quei bricchi che sono da sempre casa nostra”. Davide Cavelli e la sua famiglia sono gli eredi, e i genuini interpreti, della migliore tradizione vitivinicola ovadese. Veri artigiani del vino, che hanno saputo coniugare, nel tempo, esperienza e innovazione, sintetizzate in quell’Ovada DOCG Bricco Le Zerbe che, quest’anno, si è meritato il Marengo d’Oro: “un Premio che ci inorgoglisce, e che ci stimola a fare ancora meglio”.

 
Vigneti ‘arrampicati’ su bricchi collinari, vini di grande personCavelli vignetialità e robustezza: la vostra azienda è l’emblema della tradizione, e del territorio….
Ci teniamo che sia così, e questo è l’unico modo di fare il vino che conosciamo, e che ci interessa. A Prasco abbiamo 11 ettari di terreno, di cui 9 a vigneto: con età media delle viti piuttosto elevata, intorno ai 35 anni. Il che significa produzioni non eccessive, intorno alle 65 mila bottiglie, e la costante ricerca dell’eccellenza, dalla vigna alla bottiglia. Una filiera che è frutto di impegno, dedizione, amore per la nostra terra e per i suoi frutti.

 
Chi sono i vostri clienti?
Serviamo sia privati, che enoteche e ristoranti un po’ in tutto il nord Italia, soprattutto Liguria Piemonte e Lombardia anche con consegne a domicilio. Crediamo nel rapporto di fiducia che abbiamo cercato di instaurare in questi anni con i nostri clienti, che per noi sono tutti importanti, anche quelli che passano in cantina per caso solo una volta, convinti che solo mettendoci la faccia possano riconoscere la dedizione che mettiamo nel nostro lavoro. E naturalmente chi decide di venirci a trovare trova sempre grande ospitalità in azienda, e la possibilità di una degustazione dei nostri vini in un’apposita sala. Ma, prenotando, è anche possibile visitare i vigneti: solo così, arrampicandosi sulle nostre colline, si capisce a fondo cosa c’è nelle nostre bottiglie.

 
Cavelli OvadaIn cantina privilegiate la tradizione, o puntate sulla modernità?
L’una e l’altra: per l’invecchiamento del nostro Ovada DOCG Bricco Le Zerbe puntiamo su botti grandi di rovere che conferiscono al vino morbidezza mantenendone le caratteristiche invariate, ma abbiamo anche vasche in vetroresina e acciaio. E da un paio di anni produciamo anche energia ‘pulita’, grazie al fotovoltaico.

 

Oltre all’Ovada DOCG, cosa proponete?
Abbiamo un’offerta variegata: Dolcetto e Barbera sono i vitigni più significativi, ma anche i bianchi, dal Cortese dell’Alto Monferrato al Moscato, sono grandi vini, che la nostra clientela da sempre apprezza.

 
Signor Cavelli, cosa manca davvero al distretto Ovadese per fare il saltoCavelli cantina di qualità?
Niente, sul piano del valore dei vini, e della competenza di chi li produce. Certo, dobbiamo saperci valorizzare, fare squadra. Diventare un distretto con un’identità forte e riconosciuta puntando sull’Ovada, come è successo per il Gavi. Abbiamo aderito con convinzione, e grandi aspettative, al nuovo Consorzio, e speriamo che i risultati arrivino. Grazie anche all’importante contributo della Camera di Commercio, che soprattutto per realtà piccole e a gestione famigliare come la nostra rappresenta un punto di riferimento importante sul fronte delle fiere e della promozione dei nostri vini.