Spettabile redazione,
ho appreso dalla pagina Facebook che il Circo Colber è attendato a Casalnoceto (AL) dal 23 al 26 Luglio. Non conoscendo questo circo, mi sono informata leggendo il suo sito web: “Al Circo Colber della Famiglia Ferdinando Zavatta, assisterete a spettacoli di clown, giocoleria, magia ed illusionismo, tessuti aerei, verticalismo, lancio dei coltelli oltre che agli spettacoli che vedono protagonisti pinguini, pellicani, canguri e serpenti.”
Ho letto le informazioni relative a questi disgraziati schiavi degli spettacoli viaggianti
Ecco i canguri: “Jack e Gordon sono i nostri canguri. In Australia vivono circa 20 milioni di canguri per circa una sessantina di specie diverse, ma in Italia è un animale raro da vedere.” Se è raro da vedere, la soluzione ottimale è imprigionarlo e mostrarlo al circo come fosse un burattino? Il canguro che si vede al circo non ha nulla a che fare coi 20 milioni di canguri australiani che hanno comportamenti etologici certamente differenti, non essendo manipolati da chi li addestra al circo, piegando la loro personalità
E i pinguini: “Gloria, Mambo e Toto sono i nostri pinguini. Il più piccolo, Toto, è nato all’interno del Circo, un evento raro riportato da numerose testate giornalistiche.” C’è da vantarsi del fatto che un pinguino nasca in un carcere? A me pare che sia una vergogna più che un vanto.
E i serpenti: “Nello spettacolo dei serpenti, bambini ed adulti oltre ad ammirare questi esemplari di serpenti, potranno conoscere qualcosa in più su queste specie animali.” Che cosa si potrà mai sapere di animali chiusi in teche e gabbie, liberati in uno spettacolo per essere mostrati al pubblico?
Infine i pellicani: “Gonzo e Camilla divertiranno i più piccini con le loro cadenze un po’ goffe ed il loro battere d’ali… Si tratta di un genere unico di uccello acquatico. Sono uccelli gregari, che si cibano di pesce catturato mentre nuotano in acque poco profonde.” E dove sono le acque profonde al circo?
A me pare che questo circo abbia un’idea sui generis degli animali: parla di animali liberi, del loro habitat, della loro provenienza, delle loro caratteristiche ma poi propone animali addestrati che ubbidiscono a comando a ordini per far divertire il pubblico. Che divertimento ci può essere nel vedere la schiavitù all’opera?
So che il circo è uno spettacolo tutelato dalla legge nazionale (e finanziato con soldi pubblici!) ma autorevoli interventi ministeriali e proposte di legge giacenti in Parlamento esprimono contrarietà alla detenzione di animali nelle strutture circensi, sottolineando che il circo con animali non è educativo poiché trasmette al pubblico un messaggio di sfruttamento e di violenza nei confronti degli animali.
I Comuni che hanno deliberato contro il circo con animali spesso hanno visto impugnare le loro delibere perdendo le cause. Tuttavia non per questo ci si deve arrendere all’orrore della schiavitù animale che contraddistingue il circo: i Comuni, per quel che compete loro, dovrebbero impegnarsi con atti e regolamenti che possano complicare l’attendamento di un circo con animali e dovrebbero adottare una politica educativa che faccia capire, soprattutto a bambini e bambine, la strada da prendere, cioè quella di non partecipare a spettacoli che sfruttano gli animali. Aldilà dei diritti e doveri di legge, il sentimento di ospitalità è qualcosa di palpabile e quale circo andrebbe ospite in un luogo in cui non è desiderato? Le cose che si possono fare sono parecchie e non necessitano di enormi risorse umane, finanziarie e strumentali: necessitano di un’apertura mentale che è ora di avere tutti e tutte, a partire dalle istituzioni che dovrebbero dare sempre e comunque il migliore esempio di civiltà.
Annamaria Manzoni è psicologa e psicoterapeuta, ipnositerapista e grafo analista; iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia, collabora con il Tribunale dei Minori di Milano e con il Tribunale di Monza; autrice di libri e di articoli su riviste di psicologia. Si è fatta promotrice di un documento sottoscritto da oltre 650 psicologi che mette in guardia sugli spettacoli che utilizzano animali
Sono certa che il circo Colber possa essere orgoglioso di alcuni suoi numeri: Ferdinando Zavatta (Clown), Kevin Zavatta (Verticalista e Giocoliere), Kennet Zavatta (Giocoliere Bouncing e Mago), Luana Roccuzzo (Presentatrice) e Marella Lorenzini (Acrobata aerea ai tessuti e antipodista).
Sempre più Paesi aboliscono o legiferano duramente l’uso degli animali al circo, valorizzando il talento e la maestria di giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti, musici: questa è la direzione da seguire, l’unica civile.
Cordiali saluti.
Paola Re – Tortona (AL)