Castellazzo Bormida, sfiduciato il sindaco Ferraris: Comune commissariato, elezioni in primavera

Castellazzo Bormida municipiodi Giovanni Prati

 

Alla fine la Caporetto è arrivata. Nella mattinata di domenica, in un clima teso e surreale, la giunta del Comune di Castellazzo Bormida termina precocemente la propria legislatura, prima volta nell’era repubblicana. Lo fa sotto i colpi di una parte della maggioranza eletta con i voti della lista Solidarietà e Progresso formata, in paese lo sanno bene, da Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà.

Dopo la votazione del bilancio, l’ultimo ordine del giorno è stata la sfiducia al sindaco Gianfranco Ferraris. La mozione è stata votata dai componenti della lista dell’opposizione “Nuovi Orizzonti” – Loredana Corrado, Thomas Volpe e Gianfranco Gandini – dall’unica consigliera ex M5S Daniela Messina e i tre consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza nella lista “Castellazzo Che Cambia”, Giuseppe Ferraris, Roberto Curino e Peter Nicolosi. Hanno votato invece contro i cinque consiglieri della lista Solidarietà e Progresso, Laura Moretti, Beppe Boidi, Attilio Messina, Giuseppe Ravetti e Cosimo Buffelli.

Ciò che è andato in scena, però, è un inveterato dissidio che si è consumato interamente all’interno del centro-sinistra, la cui resistenza politica aveva attraversato con successo almeno le ultime 4 legislature.

La rottura dell’alleanza di lunga data può sembrare una sorpresa, ma la sedia del primoFerraris Gianfranco cittadino Gianfranco Ferraris è sempre stata scricchiolante, fin dalle elezioni del maggio 2014. Una lunga telenovela che, tra patti politici, alleanze, denigrazioni pubbliche, ostilità ostentate e anche attacchi personali ha avuto il suo epilogo con la sfiducia nei confronti del sindaco. Determinante il peso dei tre consiglieri, fuori usciti dalla maggioranza già l’estate scorsa, – tra cui Giuseppe Ferraris,  esponente del gruppo “Castellazzo che Cambia” che secondo i rumors sarà il prossimo candidato sindaco.

Giacomo Ferrando, segretario locale del Partito Democratico, non ha dubbi sulle cause che hanno determinato la rottura dell’esperienza politica e la caduta dell’amministrazione. “Alla base di tutto c’è una vendetta personale nei confronti dell’ex amministrazione guidata da Domenico Ravetti, il quale tolse le deleghe a due consiglieri Sel. Oggi gli stessi hanno voluto farcela pagare.”

Ferrando Giacomo Continua Ferrando: “Quando l’anno passato abbiamo notato i primi problemi nel formare la giunta, a seguito dell’uscita dei tre consiglieri di Sel, siamo riusciti, per evitare il commissariamento, a concordare un patto politico firmato da entrambe le parti per il rientro del gruppo entro i 6-8 mesi e una verifica delle deleghe entro i 12-14 mesi. Un patto di 12 righe che non sono state rispettate da Sel e quindi noi abbiamo dovuto considerare la ventennale esperienza politica e la giunta istituzionale concluse.” Per Ferrando nell’ultimo anno si sono avvicendati solamente dei pretesti per non sostenere il sindaco Gianfranco Ferraris. “Anche stamattina non è stata data una sola motivazione politica sul perché della rottura.”

Non si è fatta aspettare però la risposta di Giuseppe Ferraris: “Noi non abbiamoFerraris Giuseppe rotto nessun patto. Il patto che noi avevamo sottoscritto era quello firmato il 2 agosto 2014 – atti protocollati – a sostegno di una giunta istituzionale con quattro giovani consiglieri. Quella sfiduciata è la giunta derivante dal rimpasto del 30 maggio 2015 in cui tutti gli assessori hanno tessera Pd. Per quanto riguarda il nostro rientro, eravamo disponibili, ma negli accordi non c’era l’estromissione dei 3 consiglieri della lista Nuovi Orizzonti. Questo è inaccettabile sul piano umano e politico”. Secondo Ferraris insomma è il Pd ad essere pretestuoso. Stando alle sue dichiarazioni è stato proprio il Partito Democratico a volerli sostituire in prima battuta.

Ravetti 2In un recente articolo comparso su Castellazzo Notizie, Giuseppe Ferraris aveva attaccato l’ex sindaco Ravetti accusato di aver tentato di destabilizzare la maggioranza risultata dalle elezioni. Circostanza nettamente e pubblicamente smentita dallo stesso Ravetti, ora consigliere regionale, durante un’intervista tenutasi in paese mercoledì 15 luglio.

Accuse dunque volate da una parte all’altra che denotano come la situazione sia sempre stata critica e come il connubio politico tra PD e Sel a Castellazzo sia arrivato a conclusione.

Il sindaco, dal canto suo, ha sempre ribadito come sia stato Sel a tradire il mandato elettorale, vanificando ogni tentativo di reintegro e rimpasto della giunta e strizzando l’occhiolino all’opposizione. Scrive Gianfranco Ferraris: “Deluso per il mancato rispetto degli impegni presi dai consiglieri di “Castellazzo che Cambia” e preso atto della vicinanza di questi consiglieri a chi ha perso le elezioni e della non volontà di ricomporre il gruppo originario, ho proceduto con la costituzione di una Giunta composta soltanto da eletti nella mia lista “Solidarietà e Progresso”, rispettando il mandato elettorale.”

E ora cosa succederà a Castellazzo Bormida?

Il Comune verrà commissariato e andrà a nuove elezioni nella prossima primavera. In una cosa, però, le due fazioni concordano, che per la prossima tornata elettorale i partiti stiano fuori, lasciando spazio a liste di respiro civico. Lo auspica Giuseppe Ferraris e lo auspica Giacomo Ferrando, il quale aggiunge: “Oggi il sindaco ha lanciato un nuovo progetto civico perché non ritiene rispettato il suo mandato: noi come partito ci tiriamo indietro ma daremo il nostro pieno sostegno al suo nuovo cammino.