Buzzi (Confindustria Alessandria): “Le industrie alessandrine ripartono: ma adesso ci vuole meno burocrazia!”

riva_buzzi

Nel trimestre d’estate si rafforza la fiducia nella ripresa dell’economia. Sono ancora ottimistiche, come tre mesi fa, le aspettative dell’industria alessandrina, che si traducono in indici di nuovo positivi per occupazione, produzione, ordini interni ed export.

Lo confermano i risultati della 163a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che registra le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre luglio-settembre 2015.

Prosegue il trend di recupero post-crisi, anche grazie ai segnali di risalita del mercato interno, e nonostante il fisiologico ritmo più lento imposto dal periodo feriale d’agosto. L’indagine registra anche, nuovamente, la tenuta del grado di utilizzo degli impianti, della propensione ad investire, e di chi ha lavoro per più di un mese.  La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in calo, e la maggioranza degli intervistati (il 77%) prevede invariata l’occupazione. E’ in diminuzione anche il ritardo negli incassi. In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione è a +11, e sono positivi anche gli indicatori della produzione a +4, degli ordini totali a +4, e  degli ordini export a +6. Ed in particolare, per gli ordini export, che anche negli anni più difficili hanno fatto da traino con successo all’industria alessandrina, il 24% degli imprenditori intervistati ne prevede un aumento. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in diminuzione ed è segnalata dal 10% degli imprenditori del campione, e la maggioranza degli intervistati (il 77%) prevede invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti si mantiene al 70% della capacità, e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è in risalita ed è dichiarata dal 77% degli intervistati. Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 49% degli imprenditori, mentre il 73% ha lavoro per più di un mese.

I settori produttivi più rappresentativi mostrano andamenti in linea con l’indagine generale, con indici tutti positivi, dal metalmeccanico alla chimica e alla gomma-plastica, e anche per il comparto alimentare, legato come di consueto alla stagionalità.

La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese  mostra invece previsioni in calo rispetto al trimestre precedente, con occupazione, livello di attività e nuovi ordini negativi, mentre torna positivo il dato per la redditività. Cresce invece al 93% l’indice per chi ha lavoro per più di un mese.

I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato circa cento aziende associate, tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati il 16 luglio ad Alessandria, dal Presidente di Confindustria Alessandria, Luigi Buzzi, e dal Direttore, Fabrizio Riva.

“A fronte di chiari segnali di recupero – commenta Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria – non dobbiamo fermarci ma semmai accelerare per crescere di più. Il Centro Studi Confindustria, nel suo recente rapporto sull’andamento dell’economia, evidenzia che “il 2015 è partito bene  e ci sono ulteriori positive indicazioni”. La stessa analisi, peraltro, sottolinea che di fronte a stimoli esterni molto forti (il prezzo delle materie prime – in particolare il petrolio – più basso, la svalutazione dell’euro, il commercio mondiale in rilancio, il nuovo calo dei tassi di interesse), “la performance” del nostro Paese “non è quella che ci sarebbe stata in altri tempi”, tanto che se non interverremo, rimuovendo ostacoli e attuando le riforme, torneremo ai livelli del Pil (prodotto interno lordo) pre-crisi solo nel 2023. E individua quattro principali leve “per recuperare il terreno perso” e tornare a crescere in modo consistente: più conoscenza, concorrenza, lavoro, e meno burocrazia”.

Il Direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, aggiunge: “Come nel trimestre scorso gli indicatori che monitoriamo sono di nuovo positivi, a confermare che il lunghissimo periodo di crisi è superato. Il fatto che nella nostra indagine si evidenzia che il migliore tra i nostri indici è quello dell’occupazione fa ragionare sul ruolo che le nuove normative stanno svolgendo per il mercato del lavoro. Inoltre, l’andamento di ordini totali ed export negli ultimi due trimestri fa pensare che, dopo molto tempo in cui solo l’export permetteva alle aziende di competere, ora anche il mercato interno dà segni di risalita. E anche il dato degli investimenti è molto positivo, vedremo se, da qui alla fine dell’anno, questa tendenza sarà confermata”.