L’anima di un genio dell’arte attraverso la passione per la figura femminile.
Ogni donna che è entrata in relazione con lui è divenuta arte, quella di un genio emblematico , di uno dei pittori piu’ celebri e celebrati al mondo: Pablo Picasso.
Iniziando dalla madre, le sorelle, la zia Pepa e tutti i suoi grandi, folli, stravaganti e disordinati amori ci si può far guidare dal fil rouge delle sue passioni e dai legami con il mondo femminile per indagarne la complessa personalità.
E’ stata una vita sentimentale originale quella del pittore spagnolo, costellata di innamoramenti fulminei, compresenze dolorose, abbandoni teatrali, vissuti agli stessi ritmi dinamici della sua arte, di un processo creativo che è specchio fedele della sua realtà quotidiana.
Fernande, Eva, Olga, Marie Therese, Dora, Francoise, Genevieve, Sylviette, Jacqueline sono i nomi delle piu note tra le donne di Pablo Picasso, che lo hanno accompagnato durante la sua vita lunghissima e ne sono state le muse ed in qualche modo anche le vittime. I loro tratti, le somiglianze, i caratteri di ognuna sono facilmente riconoscibili e riconducibili alle opere del periodo.
Donne amate, conosciute, incontrate, ma anche inventate, vagheggiate attingendo a leggende, miti, romanzi del passato, elaborate, trasformate, sfigurate, scomposte e ricomposte dalla sua bizzarra e geniale inventiva d’artista.
Sempre donna è comunque l’ispirazione, assolutamente Donna è la pittura per Picasso: un’arte ed una vita a tappe espressa in una moltitudine di stili, sempre ispirata da una figura femminile che rappresenta l’energia propulsiva, e da lui elaborata attraverso il possesso della sua anima e della materia.
Conoscere le donne di Picasso, che lo hanno ammaliato, attraversato, amato, usato, che si sono fatte usare è come guardare alla sua arte attraverso un filtro. Indagare il suo rapporto con le donne è come scoprire l uomo rude, irascibile, passionale, sempre proteso ‘al fare e al pensare di fare’ in una sorta di bulimia artistica, sempre inquieto e per tanti aspetti ancor oggi impenetrabile.
FERNANDE OLIVIER ‘La belle’, (1881-1966) appartiene al periodo che va dal cosiddetto ‘blu’ al ‘rosa’ di Picasso ed è il suo primo e folle amore. Di lì a poco nascerà il Cubismo, e Fernande è sua modella e amante per tutto quel periodo. L’artista in questi anni è talmente travolto dall’intensa passione per la donna da divenire insicuro, geloso, possessivo, non può starle lontano, produce solo per lei.
Picasso è giovane, vive intensamente la Parigi del primo Novecento, vuole provocare e non rare sono le immagini forti, trasgressive, erotiche. La storia d’amore con Fernande appartiene agli anni del Bateau Lavoir, alla vita bohemien, periodo in cui l’artista frequenta Apollinaire, Max Jacob, Rosseau, il rivale Braque, l’amico Matisse, Andrè Derain, il mercante Vollard e la scrittrice americana Gertrude Stein, che tanto lo aiuta ad emergere acquistando molte opere insieme al fratello.
Fernande assiste alla rivelazione del genio di Picasso ed è la donna ‘in camicia’, La fanciulla nuda con cesto di fiori, la Ragazza di Maiorca. Picasso congela la bellezza di Fernande nelle sue opere rendendola immortale come la sua arte.
Lasciata Fernande nel 1912 Picasso si unisce ad EVA, Marcelle Hubert il vero nome, da lui appellata ‘ma jolie’ (1885-1916) Un amore intenso e breve. Lei muore improvvisamente nel 1916. In questo periodo l’arte di Picasso è tutta concentrata sul cubismo, prima analitico e poi sintetico e nonostante il breve periodo di convivenza Eva è sempre percettibile nelle sue opere. Non con ritratti, ma in piccoli segnali, Pablo testimonia il suo amore per la donna: in particolare è ricorrente la frase ma jolie, carezzevole vezzeggiativo, tratto da una canzone dell’epoca di Fragson. Eva è vicina a Picasso in un periodo di grandi elaborazioni espressive.
La donna successiva è la russa OLGA KOKLOVA (1891-1955) che Picasso sposa nel 1918. Dal legame nascerà il primogenito dell’artista, Paul, che spesso viene ritratto in braccio alla madre in quadri rimasti tra i capolavori della pittura moderna. In questo periodo l’artista viaggia in tutta Europa, in particolare in Italia, dove si innamora della pittura antica e dove rimane colpito dall’arte popolare.
Famosissimo è il ritratto di Olga seduta in poltrona con un ventaglio in mano.
Nel 1927 Pablo conosce all’uscita delle Gallerie Lafayettes di Parigi una ragazza di diciassette anni, MARIE THERESE WALKER (1909.1977). Lui, 46 enne, se ne innamora, stufo del matrimonio e insoddisfatto. L’incontro avviene mentre lui si avvicina alla ragazza dicendole ‘Sono Picasso e vorrei farle un ritratto’. Da allora la ragazza diviene la sua amante segreta e la sua modella preferita, forse la più riprodotta nelle sue opere. Ispirato da Marie Therese realizza moltissimi ritratti e gioca con la forma, produce i grafici tridimensionali, inventa ed adotta nuove tecniche quali il ‘frottage’ o ‘l’ecriture automatique’. Picasso diviene punto di riferimento dei surrealisti, che lo sentono per la sua spiccata originalità molto vicino a loro.
Sono di questo periodo le straordinarie ‘Teste di donna’ in ferro.
Un giorno però Picasso nota un’altra bella donna, DORA MAAR (1907-1977), fisicamente l’opposto di Marie Therese. Bassa, bruna, avvenente, colta, seducente anche dal punto di vista intellettuale, e con lei sfida tutte le convenzioni.
Dora, in realtà Theodora Markovitch, è una fotografa di fama internazionale, originale, molto apprezzata, che ha in comune con Picasso idee politiche di sinistra. Dora diviene la musa del pittore per sette anni, ruolo condiviso con Marie Therese che nel frattempo ha avuto con l artista una figlia, Maya.
Picasso, amante di entrambe le donne, le ritrae in modi diversi. Per Dora sceglie una tavolozza forte, in rosso e nero, con abbigliamento importante. Dora, bella ed altera, elegante e tormentata è ‘La donna in lacrime’ mentre Marie Therese ritratta in modo piu’ solare con colori tenui e delicati è ‘La donna sdraiata che legge’. In questi anni l’artista trova nuova linfa e e lavora intensamente dedicandosi a temi a lui molto cari quali il pittore e la modella e quello mitologico.
Sul primo tema potremo presto ammirare l’olio del 1963 che sarà esposto nella mostra ‘Picasso. Segni dialoganti’ ad Acqui Terme, presso il Liceo Saracco. Fortemente voluta dal Sindaco di Acqui Terme Enrico Bertero e curata dall’architetto Adolfo Francesco Carozzi, la mostra restera’ aperta dall’11 luglio, giorno dell’inaugurazione fino al 30 agosto 2015. Ne sono sponsor la Regione Piemonte, La Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Egea, Cuvage, Residenza Il Platano.
Dora e Marie Therese finiranno entrambe distrutte, sottomesse, divorate dalla passione del Minotauro (Picasso stesso ama definirsi cosi), che scatena contro di loro tutta la sua forza virile consumandone ogni energia e schiacciandone la personalità. Entrambe le muse finiranno la loro esistenza con un suicidio dopo la morte dell’artista, ad anni di distanza l’una dall’altra.
Grazie a Dora oggi possiamo disporre di una vasta documentazione fotografica dell’artista.
Le donne di Pablo saranno ancora tante nella sua lunghissima vita. Tra le quali Francois Gilot, ventenne, mentre lui è già ultrasessantenne, dalla quale avrà due figli, Claude e Paloma. E seguiranno ancora Jacqueline Roque, (1927-1986), Genevieve Laporte e Sylvette David.
Scorrendo dunque la vita dell’artista passando per mogli, amanti, compagne, donne senza volto, ci si può convincere che la donna sia stata il filo conduttore di tutta la sua arte, musa e modella da scomporre e ricomporre da divorare e rielaborare, anche se la frase più adeguata alla personalità del pittore spagnolo è quella che egli stesso ha pronunciato ‘Morirò senza avere mai amato’. Per questo motivo forse sono rimasti famosi i suoi comportamenti crudeli e insensibili verso le persone che lo hanno amato: amici, figli, amanti.
Come un genio folle, un Minotauro, un vampiro, assorbendo e divorando ogni palpito di energia nella sua smisurata sete di fare e creare, ha conquistato l’immortalità e prosciugato le anime di chi gli stava intorno.