ASL, è arrivato l’uomo ragno? [Controvento]

Gentili Gilbertodi Ettore Grassano

Informale, arguto, con la ‘battuta pronta’ ma anche già sufficientemente informato rispetto all’articolata realtà costituita da sette distretti sanitari, con un arcipelago di ‘grane’ da far tremare i polsi anche ad un manager navigato, quale in effetti è.

Il nuovo direttore generale dell’Asl provinciale, Gilberto Gentili, marchigiano arrivato ad Alessandria da qualche settimana direttamente da Senigallia, ha scelto di presentarsi ieri mattina alla stampa locale con una chiacchierata a tutto campo, accompagnato dagli altri due componenti della nuova ‘triade’ dell’ASL: Elide Azzan (direttore sanitario) e Valter Alpe (direttore amministrativo). Nessuno dei tre ha legami personali, e neppure pregressi professionali, con il nostro territorio, e questo probabilmente non è un caso, ma scelta tattica dei decisori regionali, apprestandosi i nuovi vertici ad una navigazione ‘perigliosa’, che dovrà rendere esecutivo un processo di ‘pesante’ riorganizzazione sul fronte ospedaliero e sanitario, su cui pendono già ricorsi al Tar, e asce di guerra ‘dissotterrate’ a suo tempo dalle varie comunità locali, e non sappiamo quanto ancora affilate e pronte all’uso.

Chissà, ad esempio, se i sindaci targati PD del tortonese sono poi tornati all’ovile, proni ai diktat del partito, o rimangono pronti allo scontro aperto, pur di mantenere non solo aperto, ma pienamente vitale, il loro ospedale.

Di certo, nella sostanza, Gentili non ha fatto sconti, e si è mostrato intenzionato a continuare nella piena attuazione del programma Chiamparino-Saitta, con tagli dei costi, e riorganizzazione delle strutture, dei servizi, delle competenze.

“La mia esperienza è prevalentemente legata alla sanità di territorio”, ha detto il nuovo direttore generale ASL, “e anche per questo ho voluto al mio fianco una manager che ben conosce gli ospedali di distretto, come il direttore sanitario Elide Azzan, e un vero esperto di conti e numeri, come il direttore amministrativo Valter Alpe“. Gentili ha anche sottolineato di aver scelto i suoi due principali collaboratori sulla base di curricula e colloqui (“non ci conoscevamo neanche fino a qualche settimana fa”), e senza nessuna ingerenza della politica, che sarebbe già una novità non da poco.

“Mi pare però, conti alla mano – ha proseguito Gentili – che in Piemonte qualcuno abbia vissuto al di sopra delle proprie possibilità, considerato che siamo l’unica Regione del nord a dover gestire un gravoso piano di rientro in Sanità, al pari di alcune regioni del sud. E se non lo sapessimo fare noi, toccherebbe ai commissari”. Insomma, si rassegnino i piemontesi, soprattutto periferici quali noi siamo: i prossimi non saranno certo anni ‘espansivi’, sul fronte dell’offerta sanitaria.

E se è vero che “stiamo già lavorando a diverse assunzioni urgenti, fra medici e paramedici. E complessivamente andranno in pensione nel biennio 2015-2016 una cinquantina di dipendenti, quindi è chiaro che dovrà esserci un ricambio”, è altresì evidente che le forbici continueranno a calare drasticamente sui presidi e sui territori: la sfida, naturalmente, sarà cercare di ridurre le spese e razionalizzare le attività senza penalizzare i pazienti finali, anzi semmai migliorando e modernizzando l’offerta sanitaria, là dove possibile.

Impresa titanica, ovvio. “Del resto – sottolinea Gentili – questi in sanità non sono tempiUomo ragno da Nembo Kid, o altri super eroi. Forse semmai da uomo ragno, per la sua capacità di costruire reti, e tessere tele”. E forse, aggiungiamo noi, di arrampicarsi anche sui muri, e quando serve sui vetri.

Fondamentale naturalmente anche la collaborazione con l’altro grande player della nostra sanità pubblica, ovvero l’Azienda Ospedaliera di Alessandria. E qui Gentili svela un curioso retroscena: “sia io che la dottoressa Baraldi, nuovo direttore generale dell’ASO, arrivando da fuori siamo per ora alloggiati nella stessa struttura alberghiera: la sera ci capita spesso di cenare insieme, e di cosa volete mai che si finisca per parlare, se non di sanità?”. Il dialogo insomma se non altro è avviato: vedremo a cosa porterà.

In bocca al lupo dunque alla nuova triade della nostra ASL: saremo lieti di raccontare e commentare via via le diverse tappe del percorso.