Amministratori di condominio e teleriscaldamento

Qual è il tema che si pone a tutti voi che amministrate un bene comune come è il condominio di fronte al problema Teleriscaldamento?

C’è una necessità del condomino di avere alcuni servizi come il riscaldamento e l’acqua calda. Ora quando siete tenuti a dare indicazioni e decidere, avete almeno il dovere di informarvi ed informare i vostri amministrati su tutte le possibilità reali di uso dell’energia.

Già oggi in molti edifici ci si affida a società importanti di Gestione Calore locali e si centralizza la produzione di energia termica affidandosi a loro, che si fanno carico dove serve per effettuare ristrutturazioni della centrale (magari anche con cambio totale apparati e caldaie) e contratti “tutto compreso di 6/10 anni il cui costo viene spalmato su bollette mensili e compreso in quote fra costi di gestione, di apparati e di consumo reale di gas e acqua.

Questo metodo da anni ha tolto ogni problema agli amministratori perché demanda ad “altri” ogni problema e soluzione . Certo NIENTE è GRATIS e incide notevolmente sulle spese mensili. Fino ad oggi nessuno ha mai posto accenti sul tema consumi o inquinamento derivante dalle varie centrali, ed è probabile che chi volesse occuparsene sarebbe una persona speciale. Chi non contento della gestione o dei costi, doveva comunque pagare quote fisse importanti che rendevano difficile distacchi (comprese spese per rendersi autonomi) oltre a subire l’oggettiva impossibilità a discutere tariffe e aumenti.

Il Teleriscaldamento è, ne più ne meno, una soluzione analoga, dove semplicemente la proprietà della produzione è spostata e centralizzata in luoghi distanti dall’edificio collegato tramite tubazioni interrate e che ottiene calore tramite scambiatore ad acqua calda in loco. Il Proprietario della produzione è ancora più
lontano dai singoli utenti e si palesa solo attraverso le bollette da pagare. Avrete comunque bisogno di terzo responsabile per legge e di sistema di contabilizzazione individuale da pagare separatamente. Per l’ambiente nessun vantaggio, stesso inquinamento che corrisponde a stessa potenza impegnata, con l’aggravante che il teleriscaldamento essendo un sistema di scambio ad acqua deve essere sempre al massimo della potenza termica necessaria e dal punto di vista del carburante, ne impegna esattamente il doppio per mantenere acqua a circa 85/90 °C sulla sua rete ed arrivare al massimo in circuito secondario nell’edificio a circa 70/75 °C

Queste modalità non prevedono in nessun modo un abbassamento dei consumi perché non agiscono sulla coibentazione complessiva dell’edificio e ciò che si disperde in un modo lo sarà anche nell’altro.
Avere edifici in classe G (come il 90% degli esistenti ad Al.) significa disperdere molto più velocemente il calore prodotto e pagato.

Vorremmo mettere l’attenzione di voi che avete la responsabilità di gestire ne modo migliore il condominio sul fatto che c’è un a via diversa possibile . Ci sono già professionisti iscritti (Ing., Arch, ecc) che sono in grado valutando la situazione concreta dei singoli condomini, di fare preventivi di spesa per abbassare
seccamente le dispersioni (sino all’70%) attraverso cappotti termici, serramenti adeguati, ecc. Con una spesa che paragonata alla normale conduzione affidata a società di gestione calore corrisponde ne più, ne meno a quella spalmata nel tempo (6 anni + 6 ), ma con vantaggi di risparmio immediati e sicuri.

Perché affidarsi ad una società terza è come avere un mutuo infinito, dove non è compreso risparmio e può solo aumentare a seconda delle bizze politiche sul rifornimento del gas che da noi è la fonte principale. Se invece si sceglie di fare comunque una spesa, ma finalizzata per risparmio ed efficientamento energetico dopo pochi anni si rientra dell’investimento ed è un risparmio VERO per il singolo inquilino e di minor inquinamento per l’ambiente. Se per scaldarvi serviva 100, con le opportune modifiche di coibentazione potrebbe servire 30. Nessun problema di pratiche anti-incendio, perché cala la potenza. E quel 30% rimasto necessario di potenza, potrebbe essere fatto con il contributo di energie rinnovabili a costo zero!

Inoltre finalmente gli inquilini sarebbero PADRONI DEGLI IMPIANTI E POTREBBERO GESTIRLE CON SPESE RIDICOLE! L’obiettivo è prima di tutto diminuire la necessità di consumo di fonti fossili, ma in generale di avere case efficienti.

In più si potrebbero attivare sgravi fiscali, per adesso fino al 2016 (ma probabile proroghe) del 50% o del 65% a seconda dell’intervento, messi ancora in campo dal governo.

Affidare a terzi la gestione di impianti legati alla produzione di energia con gas, vuol dire accettare una sovranità delle società di gestione calore che ha l’obbiettivo di guadagnare facendovi continuamente consumare di più del necessario, a cui non c’è modo di sfuggire economicamente e anche rispetto all’ambiente.

Uscire dal contratto con il gestore del teleriscaldamento è molto difficile perché, ammesso che venga conservata la vecchia caldaia, dovrà essere rimessa in funzione ed in regola.

I membri del Comitato sono disponibili a discutere con Voi di tutto questo per informarvi su altre possibilità tecniche e giuridiche sul tema riscaldamento ed acqua calda sanitaria.

Un altro modo di usare l’energia è possibile. Oggi le risorse fossili (petrolio, gas, ecc) scarseggiano e sono monopolio di grandi società, mentre in tutto il nord Europa si cambia passo e i cittadini in varia forma si riprendono la sovranità energetica.

Gianni Gatti
Comitato Teleriscaldamento e sue energie alternative