Prima della visita del Papa del 21 giugno a Torino, che concluderà la festa attorno al Santo Padre, la Famiglia Salesiana e la Diocesi di Alessandria si sono incontrate insieme alle istituzioni locali per il convegno “Il quartiere Cristo, da periferia a centro. Esperienze
di formazione, azione e prevenzione sociale”, organizzato nell’ambito
dei festeggiamenti alessandrini del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco, voluti dalla Famiglia Salesiana e dalla Diocesi di Alessandria, patrocinati dal Comune e dalla Provincia di Alessandria e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Il convegno parte dalla situazione di disagio del quartiere Cristo, provando a prendere spunto da alcuni successi di intervento sociale, come le esperienze di “rete” attuate su San Salvario, quartiere di Torino, che anni fa presentava problematiche simili a quelle del nostro quartiere. A legare le due esperienze anche il nome, San Salvario è infatti “San Salvatore” ovvero il Cristo.
Dopo il saluto di don Gianfranco Avallone, Direttore della Comunità Salesiana, i tre ospiti hanno portato le loro esperienze riguardanti la prevenzione, la formazione e l’azione sul tema del disagio giovanile e dell’intervento sociale. Il primo ad intervenire è stato don Domenico Ricca, Cappellano del Carcere minorile “Ferrante Aporti” che parlando di prevenzione del disagio e della sua esperienza in carcere, ha sottolineato come la “passione educativa possa essere il vero valore aggiunto di un intervento sociale” provando a delineare poi i motivi per i quali i giovani commettono reati e cosa possono e devono fare gli adulti per prevenire tali atti.
Successivamente, don Mauro Mergola, Direttore dell’oratorio e parroco delle due parrocchie di San Salvario ha descritto la presenza salesiana e l’oratorio di strada che dai primi anni del 2000 lavora sulle strade del quartiere “andando incontro ai giovani in situazioni di disagio” svelando il segreto dei risultati ottenuti in questi anni, “una chiesa viva e unita, che si fa presenza vera in mezzo ai giovani”.
L’ultimo intervento ha avuto un taglio più tecnico. Il dott. Marco Borgione, ex assessore alla Famiglia, Salute e Politiche Sociali Città di Torino ha descritto la rete e la comunità, punti fondamentali dell’intervento dell’amministrazione comunale che ha portato al profondo cambiamento del quartiere, ricordando che attorno all’intervento “devono ruotare valori economici, sociali e ambientali oltre che il bene della popolazione stessa”.
Dopo i relatori sono intervenuti, dando le loro impressioni a caldo, anche mons. Guido Gallese, Vescovo di Alessandria, e Mauro Cattaneo, assessore alle Politiche sociali del Comune di Alessandria. Il vescovo ha ricordato che per poter attuare un progetto sociale occorre che “il tessuto sul quale si costruisce il progetto sia un tessuto di comunità che si basa necessariamente sul comandamento di Gesù, amatevi come io vi ho amato”, mentre l’assessore, citando don Milani, ha ricordato il senso vero della politica auspicando “un vero lavoro di rete, anche con gli enti locali e i progetti già attivi nel quartiere”.
Infine, Cristina Guasasco del Cissaca e Maurizio Rena Direttore del CNOS Fap, che ha ospitato l’evento, hanno parlato dei motivi che hanno portato al costruire insieme ai salesiani e alle associazioni un progetto che sia inizio di un vero e proprio percorso da intraprendere con le istituzioni locali e i giovani stessi.