di Tony Frisina e Antonio Silvani.
Carissimi amici lettori, visto il successo sia della rubrica di Tony “Un tuffo nel passato” che, anche se minore (in quanto rivolto ad un pubblico “di nicchia”), della storia della Goliardia alessandrina, “Ars Eloquendi Goliardiae” di Antonio, abbiamo deciso, ottenuto il permesso dei sempre più pazienti Ettore ed Andrea di CorriereAL, di lavorare a quattro mani, due cervelli e quattro palle, col risultato che segue.
Ma come è nata questa idea?
Il giorno 11 aprile scorso, presso il Museo Etnografico “La Gambarina” (vedi locandina “allargata – all. 1), assieme all’amico Alfio Crovesio (all. 1 a) abbiamo presentato (all. 1b e 1c) lo spettacolo di immagini, ricordi e musica (grazie al coro de “i Uatarón” – all. 1d – diretto da Alberto Carughi): “‘Cmé chì’l’éra bèla Lisòndria… adès anveci…“. Il tutto sotto l’egida dell’Associazione culturale “Alessandria in Pista” (all. 1e) di cui facciamo parte.
Non stiamo a dilungarci sul significato dell’incontro, per altro illustrato esaustivamente nella locandina (all. 1f)… la cosa importante è che il successo è stato enorme: tutte le singole fasi sono piaciute ad un pubblico numeroso ed attento, da cui il ringraziamento di Antonio, pubblicato su Facebook il giorno successivo all’evento:
“Gente, anche questa volta è andata bene! A nome anche di Alfio (la sua parlantina ci ha salvati da un grave impasse) e Tony (ieri proprio ispiratissimo) voglio esprimere qualche ringraziamento. Prima di tutto un enorme, roboante, favoloso grazie al numeroso ed attento pubblico. Grazie al Museo etnografico della Gambarina che ci ha accolti (un grazie particolare a Elena). Grazie al Coro dei Uataron diretto da Alberto Carughi, che anche questa volta hanno fatto da colonna sonora a tutta la serata. Grazie a Marco Biorci, autore e demiurgo del logo (in primo piano) dell’Associazione “Alessandria in Pista”.
Grazie a Massimo Grassi per aver rianimato il mio pc entrato in coma ed aver quindi salvato la presentazione. Grazie a Vittoria, che, rappresentante di una politica portata avanti con la coscienza a posto, ha assistito a cuor leggero a tutto lo spettacolo! Ringrazio infine i politici presenti e passati ed i loro sicofanti che, per la loro vigliacca assenza, hanno permesso di respirare aria salubre durante tutta la rappresentazione!”.
Nei pochissimi minuti di premessa, abbiamo voluto specificare (all. 2) perchè vengono effettuate da parte degli amministratori certe scelte, da pochi condivise se non da loro stessi.
L’all. 3 indica i luoghi, secondo noi adatti, per archiviare certe proposte di demolizioni, modifice, ammodernamenti spesso, purtroppo, effettuati.
Abbiamo pure voluto (all. 4) specificare che le colpe di certi obbrobri sono da attribuire al 30% ai proprietari degli immobili, ai progettisti o alle imprese edili, mentre il 70% va a colpire gli amministratori che, non si sa per quale motivo (o, meglio, lo si sa bene ma non si hanno le prove per poterlo dichiarare), hanno dato il nullaosta.
Noteremo per tutta la presentazione che segue due noti personaggi armati di piccone (all. 5) che ci aiuteranno a presentare le bellezze del passato purtroppo destinate alla demolizione o ad un restyling ben peggiore della demolizione.
Buon divertimento o buona incazzatura (o tutte e due)!