Ha preso il via ad Alessandria la campagna FRIENDLY PIEMONTE. OMOFOBIA NO GRAZIE indirizzata ad operatori turistici ed esercenti, per diffondere la cultura del rispetto delle differenze, contrastare l’omofobia e per rendere il territorio più accogliente e attrattivo da un punto di vista turistico.
La campagna è avviata già da tempo nella città di Torino e in parecchi comuni della cintura metropolitana che hanno accolto l’azione quale opportuna azione di sensibilizzazione in relazione agli episodi di violenza e di bullismo a sfondo omofobo, sempre più frequenti nel nostro paese e nelle nostre città.
La campagna distribuisce presso negozi, strutture di accoglienza turistica ed esercenti vari del comune di Alessandria la vetrofania Omofobia No Grazie con il logo Friendly Piemonte. Vetrofanie e materiali informativi saranno distribuiti dai volontari e dalle volontarie dell’associazione Tessere Le Identità. Nel giro di un mese sono già più di 30 gli esercizi alessandrini che hanno aderito e già espongono la vetrofania della campagna.
«Abbiamo accettato volentieri di aderire a Friendly Piemonte – ha dichiarato l’assessore alla coesione Sociale Mauro Cattaneo – anche perché riteniamo sia un mezzo semplice ed efficace per dimostrare che questa è una città accogliente e che rifiuta ogni forma di discriminazione. Vedere sulle vetrine di numerosi esercizi le vetrofanie con la scritta OMOFOBIA? NO GRAZIE non era un messaggio scontato. Il fatto che emerga così diffusamente è motivo di orgoglio. Ma è anche uno stimolo a riflettere su questi temi».
Ideato da Quore, associazione di promozione sociale per i diritti LGBT (lesbian, gay, bisexual &transgender) il progetto FRIENDLY PIEMONTE nasce nel 2009 per promuove il territorio piemontese verso il target di turisti omosessuali, una nicchia di mercato dalle grandi potenzialità di sviluppo.
«Secondo i dati – spiegano Alessandro Battaglia e Silvia Magino dell’associazione Quore – in Italia costituisce il 7% del fatturato annuo complessivo, pari a 3.2 miliardi di euro. Le opportunità sono legate sia all’aspetto meramente numerico ed economico, sia ai contenuti sociali e culturali connessi alla qualità e alla composizione di tale pubblico. Parlare di accoglienza del turista LGBT non significa pretendere trattamenti speciali ma parità di rispetto e considerazione. Talora sono piccoli gesti, sguardi, parole che marcano la soglia di una buona accoglienza o, al contrario, determinano una percezione di sgradevole disagio».