Domenica 22 marzo si festeggia, a Pontestura, il ventiduesimo compleanno dell’agriturismo Cascina Smeralda con un evento tra enogastronomia e cultura.
Dopo il pranzo di “compleanno” che avrà inizio alle ore 12, nel giardino dell’agriturismo, a partire dalle ore 15,30 verranno presentati i libri di Cinzia Montagna “Nec ferro nec igne – nel segno di Camilla” e “È tornato il cane nero – gli enigmi di Camilla Faà”.
L’autrice discuterà dei suoi due lavori con il Conte Giuseppe Sannazzaro Natta di Giarole e il giornalista Fabrizio Capra. Questa del compleanno è una iniziativa voluta da Mauro Martinotti e dalla sua famiglia sulla strada che condurrà al venticinquesimo dell’agriturismo, una strada che sarà costellata da altri eventi culturali.
A quasi un anno di distanza dalla pubblicazione di “E’ tornato il cane nero – Gli enigmi di Camilla Faà” di Cinzia Montagna, edito dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” di Alessandria, si torna a parlare della contessina di Bruno, sposa in finte nozze del Duca di Mantova Ferdinando Gonzaga nel 1616. “L’aspetto curioso della vicenda – commenta Cinzia Montagna – è che questa storia parla da sola. Anche quando si svolgono ricerche che non la riguardano direttamente”. La ricerca a cui l’autrice si sta dedicando è relativa a Galileo Galilei e ai suoi rapporti con l’ambiente culturale del Monferrato e del Mantovano a esso collegato. Il rimando storico è al prossimo anno, quando cadrà l’anniversario del primo procedimento intentato a Galileo dall’Inquisizione nel 1616.
“E’ noto che Galileo aveva avuto rapporti epistolari con Ferdinando Gonzaga – continua Cinzia Montagna – ma ciò che sorprende è un documento datato febbraio 1633, l’anno del secondo e clamoroso processo a Galileo. Mentre Galileo si trova a Roma, Giambattista Venturi riporta la seguente annotazione in una sua relazione: ‘poiché un cavaliere di casa Gonzaga, figliolo di Ferdinando, non solamente fu messo in una lettiga, accompagnato e guidato fino a Roma, ma condotto in Castello e tenuto quivi molto tempo fino all’ultimo della causa’. Ferdinando non può che essere il Duca, marito di Camilla, morto già da qualche anno. E, a quanto si sa, Ferdinando ebbe solo un figlio, proprio da Camilla, nel 1616. Ma questo figlio, Giacinto, risultava essere morto di peste nel 1630. I casi sono due: o Giacinto non era morto, ma così si fece credere forse proprio per salvargli la vita, oppure Ferdinando ebbe altri figli di cui finora non si sapeva nulla. Di fatto, a oggi, non si sanno né data né luogo di sepoltura di Giacinto e persino la causa della sua morte: il decesso da contagio pestilenziale è stata nel tempo messo in discussione a favore di un più probabile e strategico avvelenamento. L’esistenza di Giacinto avrebbe, infatti, compromesso equilibri di successione ai quali si era giunti dopo la devastante Seconda Guerra del Monferrato, di cui parla il Manzoni nei Promessi Sposi”. L’ennesimo mistero si aggiunge ai tanti enigmi di Camilla Faà. E alla Cascina Smeralda si parlerà anche di questo.