Piano Traffico. Associazioni di Volontariato e Amministrazione per un percorso comune

Ambientalisti 1di Pier Luigi Cavalchini
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Le premesse non erano delle migliori e quell’insistere su “Ma chi ha convocato questa Conferenza Stampa…??” sinceramente mi ha, prima, un po’ scocciato e poi, finita la – bella – presentazione dei dodici punti allegati qui sotto, sinceramente preoccupato.

Già perché ci stiamo convincendo che all’interno della Giunta Rossa vi siano correnti di pensiero – e quindi comportamenti – ben differenti o, almeno, così pare…. Sembrava quasi che gli addetti dell’Ufficio Stampa fossero stati istruiti per creare un “caso” che, sinceramente, non c’era. E’ facoltà, infatti, del coordinatore del gruppo di Volontariato Ambiente e Protezione Civile procedere alla promozione delle varie iniziative nel modo più libero, coinvolgente e aperto possibile. Il “Mondo del Volontariato” è fatto di persone che ci credono a prescindere da chi tenga la candela politica del momento e che si impegnano, anche con soldi propri, per fare informazione, creare occasioni di confronto e riflessione, in certi casi anche intervenire direttamente nelle emergenze senza paura di “sporcarsi le mani”.
Detto questo, ma andava detto, tutto bene. Buona la presenza delle associazioni, presenti praticamente al completo, buona la “prima” del dodecalogo con molti punti ripresi dallo stesso assessore Ferralasco, ben sostenuto e coadiuvato, nel caso specifico, dall’ing. Lombardi, assessore all’Ambiente.
E il “caso” non era dei più semplici. Si trattava di discutere di nuova Zona a Traffico Limitato (o “Speciale”, come sembra sarà battezzata), di aree di parcheggi di scambio e di sosta, di facilitazioni per i pendolari e di semplificazioni per i residenti, in due parole di una “nuova città” con possibilità di cambiare abitudini, atteggiamenti e conseguenti nuovi comportamenti. Una “città nuova” anche nella salvaguardia delle aree immediatamente contigue agli edifici scolastici da salvaguardare con attenzione sia per le concentrazioni di inquinanti, sia per i rischi connessi al fitto traffico congestionato di alcuni momenti clou della giornata. Fra questi, sicuramente, le entrate e le uscite degli alunni dagli edifici scolastici, come – passando a definizioni più geografiche – le zone vicine agli Ospedali e agli altri edifici che necessitano particolari condizioni di sicurezza e tranquillità.

Non potevano mancare molti e ripetuti riferimenti alle piste ciclabili che, così come sono oggi, non sono certamente ottimali e, di sicuro, poco incentivanti per i concittadini che volessero provare (o riprovare) ad utilizzare le due ruote. Infatti si è riparlato, aprendo di fatto un tavolo che andrà avanti – con tutti i “portatori di interesse” – per diversi mesi, di quali sarebbero i percorsi ciclo-viabili migliori, come potrebbero essere messi in massima sicurezza e come potrebbero andare ad arricchire le possibilità di mobilità alternativa all’auto. Vero è, come è stato confermato dallo stesso assessore Ferralasco, che il tutto verrà ripreso in considerazione con un “incarico esterno” dato ad una società specializzata che dovrebbe, dopo Systematica Italia e RPG Genova (due “studios” già coinvolti negli ultimi vent’anni su argomenti simili), trovare la quadratura del cerchio. Molte, infatti, sono le variabili di cui tener conto: dalle quattro grandi aree di parcheggio, praticamente ai punti opposti della città (in zona Piazza Divina Provvidenza, in zona Piazzale ponte Tiziano, nell’area McDonald – Caduti di Nassyria e nel centro Smistamento Ferrovie dietro il Centro Sportivo “Ferrovieri”’), il collegamento con bus navetta ATM, l’integrazione con la nuova viabilità ciclabile, l’organizzazione e la tenuta delle aree verdi, ecc.

Non il libro dei sogni, ma solo quanto una città degna di questo nome avrebbe giàAmbientalisti 2 dovuto fare da anni e invece … Sulla “questione parcheggi”, come sulla nuova dislocazione in sicurezza delle piste ciclabili sono emerse, in sede di confronto fra associazioni e assessori competenti, perplessità anche se, come da un po’ di tempo, la madre di tutte le preoccupazioni continua ad essere quella dei finanziamenti. Con la conseguente difficoltà a mettere in piedi qualcosa di più dell’ordinario – triste e, alla lunga, poco efficace – intervento di rattoppo e, a volte, risistemazione locale.
Di questa “aria nuova” di cui dovrebbe permearsi tutta la città è stato buon interprete l’assessore Ferralasco che in più punti della sua comunicazione ha parlato di “situazione non più tollerabile nei contorni attuali”, di “necessità di interventi coordinati e ben promossi presso la popolazione” di errori che non possono più essere ripetuti pena il definitivo appannamento di immagine di questa compagine amministrativa. Qui il discorso è scivolato sulla necessità di coinvolgere tutta l’ATM in questo percorso virtuoso dai suoi operatori “comuni” ai livelli dirigenziali più alti. La promozione di un trasporto pubblico moderno ed efficace è, al pari dell’uso delle biciclette e di un nuovo modo di “vivere da pedoni” la città, fondamentale per uscire dalla gabbia degli ultimi della classe in qualità dell’aria, particolati vari, idrocarburi insaturi e gas nocivi. Anche le pietre (sporche e unte…per la cronaca) lo sanno ma….evidentemente sono ancora troppi gli ostacoli da superare. Soprattutto, tornando alle “divisioni” di cui sopra… si spera ardentemente che questa nuova prossima revisione del PGTU non venga messa in discussione da altre “partite di spesa” perché chi non ne vede la centralità, semplicemente, non deve far parte del Consiglio Comunale.
Comunque, al termine ci si è lasciati con una serie di impegni che ben volentieri riprendiamo: dopo Pasqua si rifarà di nuovo insieme il “punto”, anche con i nuovi dati forniti dal presumibile prossimo incarico alla “società esterna” e anche con gli esiti finali in merito al possibile parcheggio sotterraneo di Piazza Garibaldi. I tempi per le decisioni di quest’ultimo sono misurati, infatti, in settimane più che in mesi. Inoltre sarà nostra cura, come coordinamento delle associazioni di Volontariato a carattere ambientale e di Protezione Civile, fornire due o tre rappresentanti per i prossimi “tavoli di concertazione” insieme a tutti gli altri “portatori di interessi” in campo, da chi abita nelle zone eventualmente toccate da “novità”, a chi esercita commerci o, comunque, attività varie, con un occhio particolare al mondo degli “operatori ambulanti” tradizionale punto di riferimento di chi fa la spesa tutti i giorni, senza tralasciare chi deve recarsi in centro per studio o per attività attinenti i “servizi”. Finalmente ci si confronta e, molto probabilmente, sarà possibile trovare insieme le soluzioni più idonee.

PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE: LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI

I dodici punti dell’elenco corrispondono ad altrettante proposte il cui obiettivo comune è quello di mitigare l’impatto del traffico automobilistico privato nel territorio comunale; questo secondo le associazioni che lo sottoscrivono dovrebbe essere il principio guida di tutti i provvedimenti dell’amministrazione in tema di mobilità nel territorio comunale, nella consapevolezza della grave emergenza ambientale di cui la città è vittima, essendo una delle città più inquinate d’Europa.

1) favorire l’intermodalità con la creazione di parcheggi di scambio in periferia (con tariffe combinate parcheggio più bus navetta / parcheggio più bicicletta in prestito)

2) ridurre drasticamente i parcheggi all’interno degli spalti

3) creare zone car-free intorno alle scuole, perlomeno negli orari di ingresso ed uscita

4) eliminare benefit, abbonamenti, incentivi per chi usa l’auto privata per andare al lavoro e spostarli a chi va a piedi, in bici o con i mezzi pubblici

5) creare una ZTL in centro città con ingressi a pagamento (congestion charge tipo “area C a Milano)

6) favorire la ciclabilità sia con piccoli provvedimenti nel breve termine sia con investimenti più rilevanti nel medio lungo periodo.

7) promuovere la mobilità sostenibile attraverso campagne promozionali

8) promuovere nelle scuole lo scuolabus, il bicibus, il pedibus

9) progettare una rete ciclabile con itinerari ciclabili confortevoli, continui e sicuri dalla periferia al centro

10) mettere in sicurezza per i ciclisti le principali direttrici in entrata e in uscita da e per la città (a partire dal Ponte Bormida)

11) adottare – dove possibile e opportuno – il “senso unico eccetto bici” seguendo l’esempio delle molte città del nord Italia che già lo hanno fatto

12) promuovere tavoli tecnici di discussione con le associazioni e con i “portatori di interessi” inerenti la revisione del Piano Traffico e, più in generale, la qualità dell’aria e della vita in città (e sobborghi).