Stiamo aspettando circa 1,5 milioni di cinesi nella nostra amata Italia che a fatica stenta ad andare avanti.
Ebbene sì, l’Expo potrebbe rappresentare una tragedia, anche se mi auguro il contrario.
Ultimamente, con un amico caro, ho visto dei filmati inerenti alla Lombardia, e mi sono reso conto di quanta spazzatura ci sia sparsa ovunque, lungo le strade, nei parcheggi, vicino alle aziende.
Ma anche qui da noi, in Piemonte, è possibile vedere momenti di spazzatura, qualche frigorifero abbandonato o qualche pezza di divano.
Cosa penseranno di noi i cinesi, e in generale i mlioni di stranieri attesi a partire da maggio?
Arriveranno qui e troveranno tutte le nostre segnaletiche stradali in italiano, neanche in inglese. Non sapranno dove andare: ah sì, giusto! Andranno all’Expo!
A fare cosa poi!? Non vivranno i loro giorni italiani solo nei capannoni milanesi! Usciranno, spenderanno migliaia di euro in borse e gioielli, vedranno e comprenderanno la nostra autentica disorganizzazione e penseranno che siamo italiani: bei posti, un buon vino, ma ancora affaticati a migliorare questa Italia.
Io amo questo paese: oggi un po’ meno, ma questo è dovuto alla sporcizia e alla mancata responsabilità da parte di alcune autorità che potrebbero, e dico potrebbero, migliorare la nostra situazione. Ragazzi come me potrebbero vivere con il turismo, se questo fosse realizzato al meglio. E poi…vediamo e concretizziamo che le vere risorse che possono sviluppare la nostra nazione vengono dimenticate nell’oblio.
I cinesi che verranno in Italia non saranno poveri, ma saranno cinesi ricchi: di moneta e di cultura. Avranno voglia di scoprire, di viaggiare oltre i confini per assaporare deliziosi cibi, frequentare bei locali e bere armonici calici di vino.
Poco tempo fa ho lanciato un sito, l’unico nel suo genere, in cinese. L’idea è di poter creare, con la fiducia di molti, un’immagine nuova della nostra zona per unirci e dire ad alta voce “Siamo qui, venite a scoprirci!”.
Poi la delusione: le aziende a cui chiedevo di fare una recensione mi hanno voltato le spalle (non tutte, ma la maggior parte sì), pur ribadendo io sempre che si trattava di un servizio gratuito. Ma da questa esperienza ho capito una cosa importante, e cioè che molti lavorano per se stessi, non per la comunità.
Molti preferiscono avere il loro sito, la loro unica immagine. Non vogliono avere antagonisti. Ma cosa è un luogo di interesse se questo non è visto nella sua totalità e in tutto ciò che può offrire? Insieme non possiamo provare a fornire un’immagine migliore?
Mi auguro che l’Expo sia l’opportunità di riscoprirci. Mi auguro sempre di più che i cinesi possano amare la nostra cultura, ed io, come molti altri (cerco di fare una promessa) lavorerò sempre per garantire una vera ed onesta immagine dell’Italia da poter consegnare al mondo cinese.