Poste, Chiamparino, sicurezza ad Alessandria: oggi ‘volano’ dei bei 2! [Le pagelle di Gzl]

Poste italianedi Graziella Zaccone Languzzi

 
1) Alle Poste Italiane. Sono pubbliche? Sono parzialmente private? Siamo in Italia quindi come sempre non è chiaro nulla, ma nel sito di Poste Italiane sta scritto che: “l’assetto proprietario di Poste Italiane vede la partecipazione totalitaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze” al momento, ma pare che ora si stiano organizzando per cedere un 40% ad altri. Dopo aver letto in questi giorni della soppressione di moltissimi sportelli postali sono andata a vedere dove ci sarà questa nuova sconfitta per il cittadino italiano e in particolar modo in quali zone della nostra provincia. Sono cinque gli uffici postali che verranno chiusi in provincia di Alessandria se il nuovo piano organizzativo sarà confermato. Si tratta di Castelferro, Pollastra, Pozzengo, San Martino e Alluvioni Cambiò. Per altri ventiquattro saranno adottate riduzioni nell’orario di apertura: Carezzano, Garbagna, Lerma, Casalbagliano, San Giuliano Nuovo, Alfiano Natta, Coniolo, Sala Monferrato, Serralunga di Crea, Odalengo Grande, Frascaro, Rivarone, Montecastello, Treville, Olivola, Alice Bel Colle, Castelnuovo Bormida, Gamalero, Melazzo, Prasco, Castellar Guidobono, Volpeglino, Paderna e Cerreto Grue (mica pochi). Dopo che le Poste Italiane invece di svolgere bene il ruolo postale sono diventate anche banche, assicurazioni, minimarket (gli manca ancora servizio bar e ristorazione ma ci arriveranno), quante persone in questi paesi han pensato di utilizzate l’ufficio postale locale per un “tutto compreso” evitando i servizi di una banca e una assicurazione? E i dipendenti? Che ne faranno dei dipendenti? Desolante!
Voto: 2

2) Al “governatore” Chiamparino. Ricordate? Quello che nel suo governo non avrebbeChiamparino nuova ammesso “chiacchierati”. Quello che prima di aumentare le tasse ai piemontesi si sarebbe dimesso. E qui sappiamo che i buoni propositi magari sul momento sinceri e sentiti fanno poi a pugni con il sapore di possedere ‘na cadrega e a contorno tante panche di lusso per la propria parte eletta, per amministrare un bocconcino come una Regione. Ora: mancano gli euro per molte necessità territoriali (a parte Torino e i suoi dintorni). La sanità viene martoriata e con essa ogni piemontese che ne ha bisogno ma…ci sono gli euro in più per premiare o dare un lauto riconoscimento a dirigenti e funzionari solo perché hanno svolto il loro compito e dovere. Ventimila euro l’anno in più per ciascuno per un totale di circa 3,2 milioni di euro registrati nel bilancio 2014 della Regione Piemonte sotto la voce “retribuzione del risultato per il personale dirigente”: a mio avviso è uno scandalo. Questi dipendenti sono già fortunati di avere un simile lavoro e più che compensati, e 3,2 milioni di euro andrebbero utilizzati per sanare strade alluvionate, franate o per ripristinare trasporti utili a studenti e lavoratori. Mentre scrivo questa pagella mi chiedo: “a che serve cantargliene quattro, su quanto da me scritto quelli si fanno due risate”!
Voto: 2

Polizia sicurezza3) Alla ‘sicurezza zero’ in questa città, dopo il grave fatto accaduto nella via più trafficata del Cristo, che avrebbe potuto causare tragedie ferendo ed uccidendo cittadini che transitavano sui marciapiedi. Zingari di un campo di nomadi di Asti fortunatamente hanno provocato ‘solo’ danni a strutture che pagheremo noi cittadini: loro da noi invece incassano dallo Stato per non delinquere. Eggià sempre loro gli zingari, rom, sinti …. ma “certa” politica li sostiene, anche perché non li subisce direttamente. Tocca sempre agli altri: toccasse una volta a loro sì che si darebbero da fare!
Ora si arriva a temere anche di uscire di casa camminando sui marciapiedi. La nostra città è diventata la patria della questua quando va bene, ce n’è dappertutto e nessuno fa niente, se va male ti borseggiano o ti vengono in casa a rubare, se va peggio ferite, stupro, morte. Se ti feriscono a morte un processino e via alla libertà domiciliare, se ti difendi e li ferisci vai in galera e questo vale sia per le forze dell’ordine che per i singoli cittadini che cercano di difendersi.
Io processerei e manderei in galera chi fa certe leggi. Qui c’è qualcosa di storto, che non va. Un Governo che sta depenalizzando molti tipi di reato, una politica che dovrebbe investire in sicurezza, la sicurezza dovuta ai cittadini: servono più forze dell’ordine impegnate con mezzi efficienti per controllare il territorio e meno agenti in scorte ad “inutili parassiti” dello Stato. Con quello che sta accadendo, lo Stato dovrebbe mandare fuori dall’Italia tutti quelli sospetti, che siano zingari o sbarcati senza motivazione. Questo non deve essere il paese di “Bengodi”, dove tutti arrivano e si fanno le regole, le leggi a proprio uso: e pure sul costo pubblico togliendo risorse a chi ne ha veramente diritto. E’ tempo che “certa” politica dell’accoglienza e del “volemose bene” ci tolga da queste sabbie mobili di insicurezza.
Voto 2