Volpedo versus Neive, ma è solo un gioco: vince sempre il Piemonte! [Il gusto del territorio]

Pieve_di_Volpedo_Facciatadi Eleonora Scafaro

 

Che il Piemonte avesse scorci meravigliosi, si sapeva.
Che fosse ricco di bellissimi borghi anche, e che 150 anni fa fosse la regione più bella d’Italia ci fa grande onore.

Una curiosità: il Piemonte è la regione che produce più Pinocchi di legno di tutta Italia!

Domenica scorsa, durante la trasmissione di Rai 3 “Alle falde del Kilimangiaro”, è andata in onda la sfida di due bellissimi borghi del Piemonte: Neive, in provincia di Cuneo e Volpedo, a pochi chilometri da Alessandria.
Il compito dei telespettatori era quello di televotare il filmato di presentazione dei due borghi che più preferivano.
L’ha spuntata Neive, con circa il 73% dei voti, forse anche per il filmato più incisivo rispetto a quello girato a Volpedo. Insomma, Neive si è saputa “vendere” meglio.

La provincia di Alessandria ne è uscita sconfitta in televisione, ma non nella realtà.
Volpedo e Neive sono borghi piemontesi meravigliosi, con storie, culture, colture e tradizioni differenti.

Neive un borgo della bassa Langa di origini romana.neive
Il suo nome, infatti, deriva dalla gens Neiva, una famiglia nobile romana che aveva possedimenti nella provincia cuneese.
Tracce romane si possono ritrovare nell’antico monastero e a Pian Castello, la parte più alta di Neive dove si può vedere una torre civica romana.
Tracce di origine barocca, invece, sono evidenti nella chiesa della confraternita di San Michele.
Le attività principali sono la viticoltura (si produce il Barberesco, il Dolcetto e il Moscato d’Asti) e la coltivazione della nocciola.
Da qualche anno, poi, con lo sviluppo del settore turistico, gli abitanti di Neive hanno recuperato antichi mestieri come quello del cestaio, delle ricamatrici e la scuola di arte bianca di pasticceria.

Volpedo, invece, è un borgo che sorge sulla riva destra del fiume Curone, immerso il_sole_giuseppe_pellizza_da_volpedo_800_800tra i frutteti, ha dato i natali al pittore de Il quarto stato, Giuseppe Pellizza.
Da molti anni, ormai, grazie al lavoro dei suoi cittadini e dell’associazione Pellizza da Volpedo.
Tanti sono gli itinerari Pellizziani: uno, all’interno del borgo con 18 riproduzioni delle opere del Pellizza, e due percorsi campestri, uno dei quali “Il sentiero della Montà di Bogino”, è di 5 chilometri e si snoda sulle colline intorno a Volpedo con 8 riproduzioni di opere pellizziane.
Suggestiva la veduta sulle colline da dove il pittore dipinse “Il sole”: all’alba, infatti, è possibile vedere sorgere il sole proprio come nel quadro di Pellizza.
Grazie alla grande opera di recupero, è possibile anche visitare lo studio del pittore, il museo didattico e l’installazione multimediale.

Volpedo, però, non è solo famosa per Giuseppe Pellizza, ma anche per le sue pesche e le sue fragole.
Le pesche, famose in tutta Italia, hanno un sapore e un profumo unico e particolare grazie al particolare clima caldo ma non umido.
Anche la coltivazione e la produzione sono particolari: le pesche vengono fatte maturare sulla pianta e la raccolta viene fatta più volte con più stacchi.

Il borgo ha testimonianze di arte romana. Un esempio è la pieve romanica di San Pietro.
Ricetta tipica di Volpedo è quella dei malfatti, simili ai più alessandrini rabaton, sono fatti con le erbette, parmigiano, ricotta farina e uova.
Volpedo, poi, grazie ai fondi nazionali, sta effettuando una serie di lavori di recupero della piazza centrale su cui passava, una volta, il Curone, della zona antistante la pieve romanica con la posa di ciottolato in porfido e di tutto il borgo riscoprendo i luoghi di Pellizza, e case con antichi mulini.

Insomma, Volpedo non ha nulla da invidiare a Neive.