All’interno del rigoglioso Parco di Genova Nervi, situato al margine della passeggiata sul mare Anita Garibaldi vi sono alcuni interessanti Musei. Tra questi, nella settecentesca Villa Grimaldi Fassio vi è una splendida raccolta di opere otto-novecentesche, la cosiddetta Raccolta Frugone, assolutamente affascinante sequenza di ritratti del mondo altoborghese dell’epoca.
La raccolta può essere definita ‘un tesoro nascosto’ nella bellezza naturale ligure, in quanto non così famosa e frequentata come meriterebbe. Grandi nomi, per gli autori delle opere, tra i quali spicca Giovanni Boldini, presente con tre dipinti, e poi Leonardo Bistolfi, Mosé Bianchi, Lorenzo Delleani, Cesare Tallone, Giacomo Favretto, Giovanni Fattori, Giovanni Segantini e così via, in una sequela travolgente di preziosi quadri raccolti in un piacevolissimo luogo dal contesto ambientale di pari livello. All’esterno della Villa vi è infatti un fantastico roseto. Anticamente adibita a coltivazioni di agrumi, ulivi ed ortaggi tutta la proprietà della famiglia Fassio nel 1958 venne affidata alla ristrutturazione dell’arch. Luigi Carlo Daneri, che la trasformò in una villa residenziale di raffinata qualità. La struttura è stata poi acquistata dal Comune di Genova nel 1979.
Nel 1935 e nel 1953 i due fratelli Luigi e Lazzaro Gio Batta Frugone, industriali genovesi, lasciavano in eredità al Comune di Genova le loro raccolte di arte. Sensibili e generosi, avevano trovato nel mercante Ferruccio Stefani un abile consigliere e fornitore di dipinti sculture e arredi.
Il simbolo delle Raccolte Frugone è la conturbante Miss Bell di Giovanni Boldini, in questi giorni assente dal Museo perché richiestissima in un’altra grande mostra dedicata all’autore. Il dipinto è del 1903, in piena Belle Epoque. Il ritratto ha come protagonista una giovane donna (probabilmente un’attrice della Commedie Francaise), Marie Jeanne Bellon, conosciuta come Miss Bell. L’inquadratura coglie la figura femminile dall’alto verso il basso, con vivaci e sintetici colpi di pennello che sottolineano il movimento a spirale delle vesti fruscianti.
Il nero del fiocco e della capigliatura, il bianco luminoso del décolleté, il rosso cangiante della seta, conferiscono al quadro un impatto emozionale molto intenso. L’opera, datata 1903, venne acquistata da Luigi Frugone nel 1926, tramite il mercante Ferruccio Stefani. In realtà il dipinto era destinato alla marchesa Matilde Giustiniani Pallavicini Durazzo di Genova che voleva avviare una raccolta di opere d’arte moderna. Ma Stefani la propose per 130 mila lire all’industriale, che definì l’opera ‘insuperabile’, e la acquistò, facendola esporre alla XVIII Biennale di Venezia, in occasione della retrospettiva dedicata a Giovanni Boldini nel 1932.
Di Boldini, al piano terreno, vi è anche ‘Il paggio’, opera piena di grazia e poesia che ritrae un giovinetto disteso che gioca con un levriero, e il ritratto della contessa Beatrice Susanne Van Bylant.
Interessante è anche ‘La pittrice’ di Mose’ Bianchi, del 1874, che affronta il tema della pittura al femminile in epoca settecentesca: la luce molto intensa irradia la scena mette in risalto la preziosità miniaturistica dei particolari.
Famosissime anche le opere di Alessandro Milesi ‘Al Caffè’ (1890) ed il carboncino su tela di Giovanni Segantini ‘Gli amanti’.
Assolutamente suggestive inoltre le sculture di Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato 1859-1933) ed in particolare ‘Il Profumo’, opera degna di Canova.