Il mio “J’accuse”

ForneroJ’accuse, tranquilli, non c’entra Émile Zola e nemmeno Dreyfus, il mio atto d’accusa è contro la Corte Costituzionale che ha bocciato il referendum sulla legge Fornero.

Non che io pensassi che la suprema corte avrebbe agito diversamente, visto che aveva già dichiarato privo di ammissibilità il ricorso che avevamo fatto in 4.000 insegnanti su tale legge, ma mi rende furiosa il fatto che vengano annullati, da chi dovrebbe garantirli, i diritti costituzionali delle persone, in questo caso dei lavoratori.

Come mai i diritti, privi di fondamenti giuridici, che garantiscono tutto ai politici non vengono mai dichiarati illegittimi? Perché, e non voglio farne un caso personale, visto che siamo in decine di migliaia di persone, abbiamo dovuto lavorare anni in più rispetto a chi, magari aveva pochi giorni di età o di anzianità maggiori? Perché abbiamo perso il diritto ad usufruire subito del nostro trattamento di fine rapporto, che ci verrà somministrato (come uno sciroppo) a rate tra alcuni anni?

Eppure abbiamo pagato con le trattenute o con versamenti per riscattare gli anni di laurea. Esistono due Costituzioni in Italia, una per i commoners e l’altra per i Politici? Se sì, fatemelo sapere, perché 42 anni fa avevo prestato giuramento ad uno Stato che mi sembrava avesse regole diverse.

Liliana Ghisiglieri
Ex insegnante di scienze al Liceo delle Scienze Umane Saluzzo