L’alessandrino Daniele Viotti, europarlamentare piemontese del Pd, e copresidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento europeo, commenta così una sentenza storica, datata 7 gennaio 2015:
“La data di oggi entrerà nella storia della giurisprudenza italiana. Per la prima volta in Italia la Corte d’Appello di Torino ha riconosciuto un bambino come figlio di due madri e ha ordinato di trascrivere il certificato di nascita di un bambino nato da due donne in Spagna. Ancora una volta sono stati i giudici a esprimersi su una situazione che il nostro Governo non ha ancora deciso di affrontare. Questa sentenza darà il via a una valanga di ricorsi. Altre coppie vedranno riconosciuti i loro diritti. Come interverrà il ministro Angelino Alfano? Invierà un’altra “letterina” ai prefetti? Il Governo deve risolvere in modo definitivo le questioni delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero, dei figli delle coppie dello stesso sesso e delle adozioni. Non ci fosse stata la sentenza, si sarebbe limitato il diritto all’identità personale del minore, e si sarebbero presentate grandi difficoltà di natura burocratica: libera circolazione, problematiche sanitarie, scolastiche e ricreative. Non è più possibile aspettare. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dovrebbe porre meno attenzione ai patti tra singoli e pensare alle promesse fatte, alle speranze alimentate, alla sinistra che dovrebbe rappresentare e ai patti con centinaia di migliaia di persone. Facciamo un «Family Act»: famiglie a tutele crescenti”.