Niente IMU per le aziende agricole colpite dalle alluvioni: è la richiesta del Consorzio Tutela del Gavi alle Istituzioni.
Una notizia importante per il nostro territorio.
Sarebbe una boccata d’aria per una zona fortemente martoriata dall’acqua. Il bilancio del territorio del Gavi dopo l’ondata di maltempo che ha interessato gran parte del Piemonte è disastroso: 10% dei vigneti danneggiati e il 90% delle strade compromesse, senza contare il peggioramento del dissesto geologico. Poche sono le strade attualmente percorribili e tante sono quelle invase dai cantonieri al lavoro per aggiustare il manto stradale. Anche la 158 della Lomellina, la famosa “via del vino”, una strada panoramica e bellissima che da Novi Ligure attraversa i vigneti fino a inoltrarsi nella zona del Gavi, è chiusa in più punti. E, purtroppo, i lavori di ripristino delle strade, come annunciato più volte, potrebbero durare oltre due anni.
L’Italia, si sa, è il paese della lentezza, del Mose, del ponte sullo stretto di Messina e di lunghi, lunghissimi anni per ripristinare le strade. D’altronde, come occuparsi di piccole strade provinciali quando si sono impiegati decenni prima di finire l’autostrada del Sole.
Questi disagi, purtroppo, porteranno altri disagi che si ripercuoteranno sulle aziende agricole e sulle cantine, parzialmente isolate o costrette a percorsi alternativi per le consegne e anche obbligate sa affrontare un aumento considerevole dei costi di trasporto e logistica, anche appoggiandosi a magazzini fuori dal territorio. Anche per i mezzi agricoli ci sono enormi difficoltà. Il passaggio su strade secondarie, infatti, non è facile.
Proprio per queste ragioni e per queste grandi difficoltà, durante l’ultima riunione del consiglio di amministrazione, il consorzio di tutela del Gavi ha deciso di inviare alle istituzioni una richiesta di sospensione del pagamento dell’Imu per quei terreni danneggiati dal maltempo o, comunque, che hanno avuto conseguenze che impediscono la normale attività delle aziende e delle cantine. L’esonero dal pagamento potrebbe essere una boccata di ossigeno per tutta la filiera vitivinicola (e non solo) del gaviese, soprattutto in vista dell’Expo del 2015. L’economia di quel territorio, infatti, coinvolge oltre 200 aziende che esportano il 70% dei propri prodotti.