La rassegnazione è un suicidio quotidiano (Honoré de Balzac)
Politici italiani, ma di cosa parlate? Ma cosa pensate di sapere? Molti di voi non hanno mai lavorato, avete trascorso vite a parlare dei massimi sistemi, tra un congresso e un altro, una piattaforma, un tavolo, una conferenza.
Alcuni di voi magari hanno al massimo annusato l’odore della formica di una scrivania, in qualche ufficio fantasma,i vostri figli hanno comodi lavori,spesso in enti inutili, eppure gli italiani continuano a delegare voi a risolvere i problemi di questo Paese in caduta libera, vittima di ogni forma di malaffare e malavita. Noi almeno nei nostri “simposi” avevamo il pudore di trattare temi più futili, e tra un bicchiere di vino annacquato e l’altro parlavamo di amore, della vita, delle sue gioie e delle sue miserie. Eravamo parlatori nullafacenti, e anche se menti sopraffine non pensavamo di risolvere i problemi del mondo.
Voi invece siete arroganti e presuntuosi, comandate grazie a deleghe in bianco, dettate da una disperazione dilagante. Avete scadenzato la nostra vita con odiose sigle come Irap, ires, tasi, tarsu, tasu, iva, inps, ilor condannandoci al perenne pagamento di cambiali per riparare ai vostri errori.
Concussione, corruzione, malavita, malaffare travolgono il Paese, lo sbranano pezzo per pezzo e giorno dopo giorno, e voi incapaci di arrestare questo sistema torturate il cittadino non dico perbene (chi di noi lo è completamente?), diciamo “normale”, quello che si spezza la schiena in un cantiere, dietro una pressa o che marcisce in un polveroso ufficio. State facendo di tutto per prolungare la nostra agonia, mandando la gente in pensione a 70 anni e facendo passare questo gesto come un regalo che lo stato buono fa al cittadino. Maledetti!!
Abbiamo pagato, paghiamo e pagheremo per sempre la vostra incapacità, ci avete condannati a sperare di non campare troppo per evitare la vergogna di una vecchiaia umiliante. Tra le vostre tante malefatte questo resterà il crimine piu’ grande. Mi raccontano che anche chi doveva difendere certi diritti, quelli dei più deboli, era una cosa chiamata “sinistra”….cari amici, come avete potuto pensare che un’entità con un nome così tetro e malaugurante potesse essere leale! Infatti anche i sinistrati soggetti sinistri, hanno benedetto con i loro voti ogni singola legge di macelleria sociale proposta negli ultimi anni.
Come avrete ben capito, oggi non ho voglia di farvi riflettere quanto di farvi arrabbiare, ma sul serio! Smettetela di piangere e di ripetere incessantemente “tanto non..”: la vostra rassegnazione è loro felicità.
Diogene ‘il cane’