di Tony Frisina
È relativamente semplice, a volte, parlare di cartoline antiche riguardanti Corso Roma; è facile fare il confronto fra ieri e oggi, esaminare a fondo tutte le differenze, i cambiamenti intervenuti in tanti anni. In questo caso, invece, il tratto di strada inquadrato dalla fotografia non è cambiato rispetto all’immagine proposta e quindi cosa si potrebbe raccontare? Di che cosa possiamo parlare?
Questo, oserei dire per fortuna!, è uno di quei casi. Le demolizioni, in questo tratto di strada, hanno risparmiato le costruzioni e infatti la gradevolezza urbanistica è ampiamente osservabile e riscontrabile ancora oggi nella realtà.
I fabbricati sono cambiati poco o nulla, se non a livello delle insegne pubblicitarie e di altri piccoli particolari. Nessun abbattimento indiscriminato… Strano vero? Quindi cosa raccontare?
È presto detto.
I particolari da narrare sono mille e forse anche più. Non avendone il tempo e lo spazio per farlo ci limitiamo ad osservare ciò che di più immediato salta all’occhio.
La gente del tempo, evidentemente, è agghindata in maniera molto diversa da come sarebbe vestita oggi.
Siamo negli anni compresi tra il 1920 ed il 1930 e le abitudini del vestire non sono certamente simili a quelle odierne. Per la precisione la cartolina che analizziamo oggi è stata spedita il 17 gennaio 1930. Stampata per conto delle Edizioni P.V.A. (Piazza Vincenzo – Alessandria).
L’Italia è già lontana dalla Prima Guerra Mondiale e di certo ancora nessuno può presagire che da lì a dieci anni sarebbe entrata in un altro terribile conflitto.
Mettiamo a parte queste considerazioni e ritorniamo all’osservazione del gradevole quadretto cittadino che la cartolina ci offre.
Le rotaie ricordano all’osservatore che il trasporto pubblico era affidato al servizio tramviario, seppure nel momento nessuna carrozza sia visibile. Tale servizio porterà i viaggiatori a spasso per la città ancora per una ventina di anni.
Altro argomento particolare molto importante è il Bar Florè, di cui si osserva l’insegna di lamiera all’angolo dell’edificio che lo ospita.
In primo piano fa bella mostra una grande insegna pubblicitaria che ci indica la presenza della Farmacia Chimica Molinari. Poco oltre si nota la sequenza delle vetrine ottocentesche di cui ancora la strada di quegli era ricca.
Infine ancora due particolari significativi: è interessante osservare la lampada dell’illuminazione pubblica ed il cartello che indica una delle fermate del servizio tramviario. Superfluo è soffermarsi a disquisire sulla grande qualità della pavimentazione del bel tempo antico in confronto a quella terribile e pericolosa per il passeggio che il presente (purtroppo) ci ha donato.
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Scambio di schiaffi e bastonate tra due avvocati – Una scenata originale si è svolta lunedì scorso verso il tocco in via Roma fra due avvocati.
L’avv. Serafino Della Cella, incontratosi col collega Porrati Ettore, gli chiese spiegazioni circa una causa da discutersi nella prossima sessione della Corte d’Assise. Al che pare che il Porrati rispondesse in malo modo.
Subito scoppiò un vivace diverbio fra i due avvocati, e ad un certo punto il Della Cella schiaffeggiò il Porrati. Questi allora, alzò il bastone in ferro e lo lasciò cadere sulle spalle del collega. Ne seguì un furioso corpo a corpo, durante il quale il Della Cella riuscì a strappar di mano al Porrati il bastone col quale lo percosse, producendogli una ferita alla testa che dovette farsi medicare alla vicina farmacia Molinari.
[La Lega Liberale – Periodico politico amministrativo della Provincia di Alessandria – Anno XXV – Numero 48 – Alessandria, Venerdì 4 Novembre 1910]