Piercarlo Fabbio fa politica dagli anni Settanta, dapprima nella Democrazia Cristiana, poi nelPartito Popolare, nei Cristiani Democratici Uniti, in Forza Italia, nel PDL ed ora nuovamente in FI. Dal 2007 al 2012 è stato sindaco di Alessandria ed ora è consigliere comunale. E’ presidente del gruppo consiliare PDL-FI e presidente provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori. Attualmente insegna e conduce un’intensa attività giornalistica, essendo iscritto all’Albo, in qualità di pubblicista, dal 1981. Inoltre è direttore responsabile di Case & Affari e del Foglio di Fabbio.
Presidente Fabbio, perché ha perso le elezioni amministrative del 2012? A mente fredda, ci ha mai ripensato?
Vi sono molti elementi che concorrono. Li dividerei in endogeni ed esogeni. Il contesto
non favorevole per la scelta di Silvio Berlusconi di non partecipare alle elezioni con il suo
traino non fece perdere al centrodestra solo Alessandria, ma anche Asti, l’intera Brianza,
un po’ la Stalingrado dell’allora PDL. La sconfitta fu diffusa e fu anche il primo campanello d’allarme per una decrescita costante dei consensi che anche oggi osserviamo, senza
peraltro registrare un riequilibrio per altri partiti della coalizione. In Alessandria, per tornare alle questioni locali, gli avversari politici impostarono una campagna tutta giocata su una grande ed ingiustificata critica alle condizioni contabili del Comune. Furono fortunati perché agganciarono un nascente e diffuso fabbisogno di risparmio nella spesa pubblica per effetto della crisi. Processo peraltro poi sconfitto dalla storia, ma allora funzionò e molti dei nostri elettori, sfiduciati, se ne rimasero a casa. L’attuale sindaco vinse con gli stessi voti della Scagni, che subì invece cinque anni prima una sonora sconfitta. Si intende che a muoversi non fu la sinistra, ma
il centrodestra. Lo fece verso il basso, però.
Il bilancio di previsione 2014 del Comune di Alessandria è stato approvato, lei cosa ne pensa?
O tutto il male possibile o nulla. Vi sono previsioni di spesa che si potranno attuare, ben che vada, fra due lustri e il bilancio termina i suoi effetti il 31 dicembre 2014, cioè fra un mese. Il fatto che sia in pareggio non rileva. Per legge non potrebbe essere diversamente.
Amag, Amiu e Aral, qual è la sua opinione sul progetto della Multiutility?
Un carrozzone dove l’AMAG difficilmente potrà avere risorse per sostenere eventuali deficit delle altre aziende. Occorreva andare verso partner privati facendo fruttare meglio il
patrimonio comunale. Farlo fallire significa svalutarlo e offrirlo a prezzi di saldo sul mercato. Un ottimo affare per i privati!
Si parla da tempo di un piano della mobilità con zona ZTS, lei cosa ne pensa?
Non è che cambiando la nomenclatura l’inquinamento si spaventi di più. Siamo stati fortunati in quanto le peggiorate situazioni economiche, la tendenza alla inferiore spesa, l’utilizzo minore delle auto nell’ultimo biennio hanno un poco migliorato le condizioni dell’inquinamento dell’aria. Fermare il traffico all’altezza degli spalti significa avere parcheggi importanti a corona delle circonvallazioni, che oggi non ci sono. Il parking di piazza Garibaldi sarebbe stata una prima occasione, ma è stato bloccato con motivazioni sghembe. Una Pubblica Amministrazione seria non butta giù dal balcone 19 milioni di euro di lavori in 14/16 mesi in queste condizioni di crisi. Peraltro in finanza di progetto, cioè lavori a totale carico dei privati e a costo zero per il Comune.
I fatti di microcriminalità, furti e aggressioni sono in aumento anche in Alessandria e la Polizia Municipale non presidia più il territorio come ad esempio ai tempi della Giunta Calvo: qual è la sua opinione in merito?
Ci sono due modi per presidiare il territorio: con gli uomini o con gli occhi virtuali. Se non
si hanno i primi si usano i secondi. Quest’amministrazione, avendo settanta telecamere a disposizione e potendo incrementarle, le ha invece dimenticate e messe in un angolo. Così non ha più né gli effettivi, né gli occhi virtuali, né gli ausiliari del corpo di Polizia Municipale
e neppure gli ispettori ambientali. Anziché collaborare con le Forze dell’Ordine, scarichiamo
loro addosso tutto il peso dell’intervento. Non è un comportamento responsabile.
Manutenzione del verde migliorabile e pulizia delle strade (in particolare dei viali e nelle zone dei cassonetti dei quartieri periferici) insufficiente. Gli incivili sono favoriti dall’anonimato dei cassonetti su strada: che cosa si può fare per migliorare la situazione?
La manutenzione del verde è stata sottratta ad AMIU nei primi mesi del mandato attuale con una decisione che ha dell’imbarazzante e che portava diritto al fallimento dell’Azienda. Ora si pensa di riaffidarlo ad AMIU quando e se sarà in AMAG. Che scelte sono? Intanto la città è, dal punto di vista del decoro, uno schifo. Per quanto riguarda i cassonetti, dopo il “monoperatore”, che svuota i contenitori, occorre un efficiente servizio di “fuori cassonetto” che AMIU ha dimostrato nel passato di saper svolgere bene. Vi è poi un problema di cultura civica. E anche qui occorrono investimenti generosi. Il decoro urbano è una scelta politica che non mi pare quest’amministrazione abbia fatto.
Sono state fatte diverse Commissioni per istituire nuovamente i Consigli di quartiere ma al momento non se ne sa più nulla, lei cosa ne pensa?
Bisognerebbe istituirli quanto prima. Sono istituti di partecipazione e una democrazia che si rispetti dovrebbe favorire l’espressione delle voci dal territorio. Ma si ha veramente intenzione di dare la stura ad un vero dibattito in città o si preferisce tentare di controllare i grandi intermediari dell’informazione come Piccolo e Stampa?
La Lega Nord attualmente è in crescita di consensi, Matteo Salvini ha annunciato un nuovo progetto politico da Roma in giù con cui ambisce a prendersi il centro destra: ce la farà?
È legittimo e lecito che Salvini tenti di sfruttare il livello di fiducia che nei sondaggi gli elettori paiono affidargli. Ma occorre anche uno scatto sui temi. Non basta il giusto ma trito tema dell’emigrazione o del razzismo al contrario. Occorre una proposta complessiva al Paese. Ed in questo momento Salvini non l’ha. Poi c’è l’insediamento, pur leggero, di Forza Italia, che, presente Berlusconi, non sarà così facile da smantellare. Realisticamente mi pare un progetto velleitario allo stato attuale delle cose. Un fatto è certo, però, il centro destra deve andare nuovamente alla ricerca del proprio elettorato e lo deve fare con una coesione che in questo momento non ha.
Mare Nostrum è terminato, ora c’è Frontex: cosa cambia per quanto riguarda i flussi migratori?
Il nome cambia. Aspettiamo per vedere se non sia il solito sistema dell’Europa del Nord per scaricare il problema sugli Stati dell’Europa del Sud.
Cosa pensa delle occupazioni abusive delle case ATC e non solo?
Che i sindaci, potendo intervenire, preferiscano girare la testa o metterla sotto la sabbia.
Nel caso di sgombero si creerebbe un problema di collocazione per chi subisce l’atto. Nel caso di occupazione se ne creano due: l’utilizzo di una casa insalubre nel migliore dei casi e l’ingiustizia nei confronti di chi la casa ha titolo ad averla. Ma chi mette risorse per accogliere, con spesa a carico pubblico, in albergo, ad esempio, gli sfrattati? E quante risorse reali si hanno per costruire nuove case di edilizia pubblica? Allora meglio che la realtà si autogestisca, salvo criticarla a parole e non far nulla per migliorarla. La crisi ha mille sfaccettature e certi fenomeni non nascono per caso, né si propagherebbero se vi fosse
un’alternativa valida. Prevale il cinismo ed è brutto dirlo. Non solo su questo tema.