“La capacità di fare rete e creare sinergie con il territorio sono gli ingredienti a disposizione dell’Azienda Ospedaliera per poter realizzare quel salto di qualità capace di creare un valore aggiunto per i pazienti”. Sono le parole introduttive del direttore generale dott. Nicola Giorgione, che ha presentato oggi nel Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliera la relazione scientifica annuale relativa al 2013 e ha evidenziato la necessità di unire la ricerca e
la formazione per generare una innovazione sostenibile.
Nicola Giorgione ha sintetizzato i dati relativi alla produzione scientifica aziendale, sottolineando come i progetti strategici siano stati realizzanti grazia alla collaborazione con il territorio: l’UFIM, Unità Funzionale Interazionale per il Mesotelioma in collaborazione con l’ASL AL; il progetto CASA AMICA, dettagliato poi da Salvatore Petrozzino, direttore del Dipartimento Riabilitativo, realizzato grazie ai finanziamenti della Fondazione Uspidalet ONLUS che ha saputo fare da collettore per la raccolta fondi; la chirurgia robotica, realizzata con il contributo delle Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria, quest’ultima fortemente coinvolta anche nel progetto dell’opercolo cranico in quanto finanziatore di Proplast ai tempi della firma dell’accordo con l’Azienda e il Politecnico.
In questi tre anni è cresciuto l’impact factor, ossia la misura della reputazione scientifica aziendale, la propria capacità di essere autorevoli sulle riviste specializzate; è cresciuto il numero delle pubblicazioni, delle presentazioni: “Ha preso piede, nonostante si tratti di un percorso in lenta evoluzione – continua Giorgione – una maggiore consapevolezza tra i professionisti sull’importanza non solo di essere aggiornati, ma di essere riferimento per la propria comunità, al servizio del paziente. Questo grazie al lavoro di messa a sistema e continua integrazione che la struttura Sviluppo e Promozione Scientifica realizza quotidianamente. La conoscenza offre maggiori capacità di scelta, nella diagnosi, nella terapia, nelle offerte di soluzioni tecnologiche implementate per pazienti cronici e gli esempi sono forniti dai lavori realizzati dagli ingegneri e dai medici, che insieme trovano un linguaggio comune per soddisfare esigenze ed offrire una qualità di vita migliore”.
A salutare la platea sono intervenuti Domenico Ravetti, presidente della IV Commissione della Regione Piemonte, Mauro Cappelletti, presidente dell’Ordine dei Medici, Graziella Berta direttrice del Disit, che ha sottolineato la propria soddisfazione per la collaborazione, sempre maggiore, tra il Dipartimento e l’Azienda Ospedaliera.
Maria Rita Rossa Sindaco di Alessandria: “Ringrazio per l’invito a questa Giornata, che rileva il ruolo di riferimento nazionale dell’Azienda Ospedaliera e dovrebbe valorizzare gli standard che questa è in grado di esprimere, anche rispetto alla riorganizzazione delle rete ospedaliera, tema di grande attualità in questi giorni. Ritengo, infatti, che non si possa pensare che la razionalizzazione possa corrispondere solo a chiusure, e da Sindaco, in qualità di responsabile della salute dei cittadini, auspico siano previste le risorse necessarie per garantire che presso l’Azienda di Alessandria siano concentrati il secondo e il terzo livello di cura. L’idea dell’accorpamento non mi vede pregiudizialmente indisponibile, a meno che le risorse siano tali
da garantire la funzionalità del ruolo di hub dell’Azienda di Alessandria e se tale modello viene applicato anche a Cuneo e a Novara. Inoltre, per le sinergie attivate sul territorio, tra cui quelle illustrate oggi con il DIsit, Insis e Proplast, il ruolo della ricerca scientifica è assolutamente prioritario per il miglioramento delle cure a favore dei pazienti”.
Mauro Patrone, Professore Università del Piemonte Orientale – DiSIT ha presentato i rapporti di collaborazione tra Azienda e Disit, un rapporto cresciuto nel tempo e ridefinito alla fine del 2013 con un accordo di maggiore integrazione, con gli esempi concreti portati da Roberto Guaschino Direttore di Medicina Trasfusionale, Diego Gazzolo Direttore della Terapia Intensiva Neonatale e Andrea Rocchetti Responsabile della Microbiologia, nella tavola rotonda moderata dal direttore sanitario Luciano Bernini.
È poi seguita la sessione “La tecnologia e la qualità della vita” moderata dal direttore amministrativo Francesco Arena, con Giancarlo Cicalini Direttore Generale di INSIS che ha illustrato le soluzioni tecnologiche realizzate per la Casa Amica ed altri progetti in corso con Gabriele Ferretti Direttore della Pneumologia e Aldo Bellora Responsabile della Geriatria.
Nella sessione pomeridiana moderata da Antonio Maconi, responsabile della Struttura Sviluppo e Promozione Scientifica e organizzatore della Giornata e da Gianluca Capra Responsabile dei Laboratori del Politecnico, è stata ribadita la collaborazione tra l’Azienda, il Politecnico di Torino e il Consorzio Proplast, che ha preso avvio nel 2010 con la sperimentazione dell’opercolo cranico. Un evento di grande rilevanza, che ha visto la generazione dell’idea, la collaborazione tra medici e ingegneri, le prove sperimentali, fino alla messa in commercio dell’opercolo cranico, come hanno illustrato i relatori.
Partendo dal ruolo avuto da Proplast con il contributo di Piero Cavigliasso, la descrizione del dispositivo realizzata dall’ad di Ntplast Mino Gazzani e il percorso scientifico del prodotto che ha descritto Pietro Versari, già primario di Neurochirugia presso l’Azienda. La discussione poi sui problemi di finanziamento alle startup, con Stefano Guala del Gruppo Guala: “La convenzione attivata tra Azienda, Politecnico, Medplast è unica nel suo genere e carta da giocare per attrarre capitali”.