Mi sono a suo tempo interessato, in maniera marginale per la verità, sul come proporre al Comune di Alessandria di intestare, nel suo sobborgo di nascita, una via o almeno un vicolo qualunque al nostro conterraneo, il medico Dott. Pietro Scotti, che era uno dei tre personaggi celebrati nell’Almanacco di Castelceriolo 2007.
Si trattava di un personaggio di assoluto rilievo non soltanto politico, ma anche morale. Uno che ha dedicato la sua vita per gli altri, che ha lottato per gli ideali di riscatto della patria, che è stato coerente fino al sacrificio.
Carbonaro e poi mazziniano della “Giovane Italia” ha partecipato ai moti del 1821 e poi del 1833 in Alessandria insieme all’avv. Andrea Vochieri e compagni. Processato in contumacia e condannato a morte visse esule in Svizzera per tanti anni, lontano dalla sua famiglia e dai suoi interessi materiali, per finire poi i suoi giorni a Castelceriolo, cieco e malato, dopo l’amnistia del 1959.
Nessuno gli ha mai dedicato un ricordo, se non una mia relazione nell’ambito della serata dedicata al Risorgimento locale dall’Associazione Culturale della Circoscrizione Fraschetta, tenutasi qualche anno fa all’Hotel Marengo di Spinetta.
I politici che avevo contattato non avevano manifestato molto interesse alla mia proposta se non la promessa di parlarne in ambito della Commissione Toponomastica del Comune che periodicamente si riunisce per valutare e decidere quali nomi dare alle nuove strade e vie della nostra città. La Commissione, per quanto ne so, è formata da politici e politicanti di varie formazioni politiche ma forse difetta di spessore culturale adeguato, visti i risultati.
Ho letto che in una delle ultime sedute affrontate, quella del 2011, avevano avanzato la proposta di intestare una via cittadina a Craxi e, forse per par-condicio una piazza ad Almirante, proposte poi bocciate per fortuna. In quella riunione avevano però trovato modo di sfogare la loro creatività intestando luoghi e vie ai più disparati personaggi.
Si spazia da luoghi dello stadio Moccagatta dedicati ai calciatori Armano, Tagnin, Vanara e Fara (i primi due di rango di serie A, gli altri di serie B e C), poi una sala della Biblioteca intestata all’onorevole democristiano Edoardo Martino, un giardino alle vittime di Superga del Grande Torino, uno alla memoria di Papa Woityla, passeggiate e giardini cittadini alla memoria di medici che hanno lavorato nel nostro Ospedale come Rino Pizzetti ed Angelo Rollino, e poi poliziotti vittime di servizio come Francesco Montalbano, Giovanni Gasti e Giovanni Bianchi, un valente pittore alessandrino scomparso nel 1995 di nome Omero Quarati, un ambasciatore alla corte del regno di Napoli, il nobile Giulio Figarolo di Groppello, una via nella zona D/3 al noto industriale alessandrino Elio Camagna, uno spazio vicino al Galassia a Peppino Impastato, vittima di mafia. E poi, infine la piazza delle scuole di Mandrogne intestata all’ex sindaco socialista Giuseppe Mirabelli.
Come potete notare ce n’è un po’ per tutti i gusti, in un pout-pourri attento a rispettare le par condicio di tutti gli schieramenti politici. Altre volte a fianco di nomi di partigiani nostrani e guerriglieri sudamericani, trovarono posto anche preti e parroci di lungo servizio.
Evidentemente aver lottato per la libertà degli italiani ed aver sacrificato gioventù e carriera per nobili ideali, come fece il nostro Dott. Pietro Scotti, non è sufficiente. Sono altre le motivazioni che possono portare consenso politico fra gente da poco, come forse siamo giudicati noi cittadini di un comune fallito.
Luigi Timo – Castelceriolo