Ai parlamentari della Repubblica eletti nel territorio delle Province di Alessandria e Asti
La legge di Stabilità Finanziaria varata dal Governo presieduto da Matteo Renzi ha imposto l’ennesimo blocco del rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione.
Evidenziamo che i continui blocchi delle retribuzioni del pubblico impiego ha provocato un impoverimento dei dipendenti. L’ISTAT ha infatti certificato che la spesa dello Stato per le retribuzioni dei suoi dipendenti si è ridotta in 3 anni del 4,5% (pari a quasi 8 miliardi) colpendo in questo modo il reddito di moltissime famiglie.
La stessa legge di stabilità, però, ha stabilito lo sblocco retributivo e del tetto stipendiale per le forze di polizia e militari.
Noi siamo ovviamente molto lieti per gli appartenenti alla Forze dell’Ordine e Militari che svolgono fondamentali compiti di ordine e sicurezza pubblica. A questi lavoratori, sia ben chiaro va tutto il nostro rispetto e amicizia. Lo sblocco per i lavoratori del comparto sicurezza è dunque un segnale importante e positivo ma certamente insufficiente.
Il Governo in generale, ed il Ministro dell’Interno in particolare, non può però dimenticare le migliaia di dipendenti che svolgono funzioni fondamentali al funzionamento di fondamentali apparati dello Stato e che godono della medesima dignità di altri lavoratori, svolgendo le proprie mansioni con piena titolarità.
Nel Ministero dell’Interno lavorano circa 20mila dipendenti dell’Amministrazione Civile dell’Interno che, come tutti i lavoratori pubblici, hanno subito il blocco delle retribuzioni e, a differenza di altri lavoratori dello stesso Ministero, non godranno dello sblocco retributivo reso possibile da risorse trovate per alcuni e negate ad altri. Una decisione che corre il rischio di evidenziare un disparità di trattamento tra lavoratori che, in molti casi, lavorano gomito a gomito.
Questo ci porta ad affrontare uno problema “storico” – l’art 36 della legge 121. Una norma a cui non si è mai voluto dare piena attuazione.
L’art 36 della legge 121 del 1981 prevede che all’espletamento delle funzioni di carattere amministrativo, contabile e patrimoniale, nonché delle mansioni esecutive non di carattere tecnico ed operaie si provvede con personale appartenente ai ruoli dell’Amministrazione Civile dell’Interno.
La maggioranza degli uffici del Ministero dell’Interno sul territorio sono infatti appartenenti al Dipartimento della P.S. (Questure, Scuole Allievi Agenti, Polizia Stradale, Commissariati, ecc). Nei loro Uffici Amministrativi svolgono il loro lavoro, oltre che i dipendenti dell’Amministrazione Civile dell’Interno anche numeroso personale della Polizia di Stato. Nel 2009, infatti, un volantino della CISL FP denunciava che almeno 25.000 dipendenti della P. di S. svolgono il loro lavoro negli Uffici Personali delle strutture del Ministero dell’Interno.
Non dimentichiamo che il personale di Polizia, è chiamato, lo ripetiamo, a importantissimi compiti operativi di ordine e sicurezza pubblica. Per tali compiti percepisce un’indennità di amministrazione molto maggiore senza dimenticare numerosi differenze pensionistiche e previdenziali. La piena applicazione dell’art 36 garantirebbe il recupero di risorse umane per compiti di ordine pubblico.
Anche questo deve essere considerato in un’ottica di risparmi economici.
Nessuno vuole negare che il rischio professionale debbano esser oggetto di considerazione e riconoscenza da parte della collettività ma non si può accettare che la considerazione sia garantita solo ad alcuni e la commiserazione sia riservata ad altri.
Ci rivolgiamo ai rappresentanti delle forze politiche del territorio con l’intento di sensibilizzarli su questo problema e per chiedere il loro impegno per ottenere lo sblocco delle retribuzioni e dei tetti salariali (oltre che del rinnovo dei contratti) di TUTTI i lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni, anche di quelli non in “divisa”.
Tutti i lavoratori pubblici vanno considerati nello stesso modo, e con la stesso profondo rispetto. Il servizio pubblico, come la dignità, è per tutti…
Il Segretario Generale CISL FP di Alessandria e Asti
Fabrizio Sala