“Ma lo sa che ha un bel coraggio ad intervistarmi? Mi odiano in tanti, tra i potenti locali: non ha paura di farsi dei nemici?”. Basta la parola, anzi il marchio, Gzl, per capire che lei questo timore non lo ha mai avuto. E’ una ventina d’anni ormai, da subito dopo la devastante alluvione del 1994 (anniversario in arrivo tra pochi giorni), che Graziella Zaccone Languzzi ha dissotterrato l’ascia di guerra, e ha deciso di ‘aggiungere’ ai suoi compiti di casalinga (da sempre piuttosto inquieta e ribelle, in verità), moglie e mamma/nonna, anche il ruolo di cittadina attiva e impegnata. “Diciamo pure spesso incazzata: non ho mica paura delle parole, sa? Anche se da un po’ sono diventata più tranquilla e diplomatica: sarà che invecchio…”. Ad invecchiare così, ci metteremo la firma tutti, probabilmente: l’appuntamento con la signora Graziella è una mattina alle 11, all’edicola sotto casa sua “che ormai è anche un po’ il mio ufficio, o base d’appoggio”. Gzl ci saluta con un sorriso aperto, e finalmente la incontriamo di persona: perché sono ben sette anni (da quando CorriereAl fece il suo esordio sul web, come quotidiano on line) che la signora Zaccone ci ‘marca stretto’, ci stimola e ci invia consigli e suggerimenti via e-mail, ed è la nostra commentatrice forse più assidua e puntuale. I nuovi articoli vanno on line, ogni notte, in genere intorno alle 2: e quando la mattina alle 8 ci mettiamo al desk, è raro che non ci sia già il suo marchio in fondo a qualche pezzo: a calce di un commento spesso anche duro e ‘scomodo’, ma a dire la verità anche sempre rispettoso, mai ingiurioso neanche nei confronti di chi Gzl critica aspramente. Tanto che, in 7 anni, non ci sembra di averle mai dovuto chiedere neppure una volta di sospendere un suo intervento, per quanto lei gentilmente abbia sempre precisato: “non voglio mettere nei guai nessuno, a parte me stessa: quindi se valutate che qualche volta eccedo, cancellatemi”. Insomma, incontrare Gzl per raccontarla ‘a tutto tondo’ a chi ancora non la conosce, o la conosce solo parzialmente, è stato più che un atto dovuto, o semplice lavoro: diciamo un modo per incontrare i lettori di CorriereAl in carne, ossa e vis polemica. E chissà che, da questa intervista, non scaturisca una collaborazione più stabile e strutturata: lo scoprirete presto!
Signora Zaccone, finalmente ci incontriamo: va detto che la proposta noi gliel’abbiamo fatta un paio di mesi fa, in estate. Ma lei trascorre i mesi più caldi (quest’anno neanche tanto) nel suo buen retiro ligure, come sanno i nostri lettori più affezionati…
Eh sì: con mio marito ci ritiriamo per qualche mese nella nostra casa sulle alture savonesi. Uccelli che cinguettano, ruscello vicino a casa, 12 ettari di bosco tutto attorno….la serenità assoluta.
Ma chi glielo fa fare di tornare ad Alessandria, verrebbe da dire….
Ma io questa città la amo davvero, è casa mia, e non potrei abbandonarla: anche se l’ho vista sprofondare sempre più, dai tempi dell’alluvione ad oggi. Come se al peggio non ci fosse mai fine. Comunque vi ho letto tutti i giorni, per tutta l’estate!
Quindi è aggiornatissima: e come le sembra la situazione cittadina?
Vorrà mica che le risponda subito male, no? Partiamo da temi più leggeri….
Raccontiamo allora ai lettori chi è Graziella Zaccone Languzzi, e come diventa Gzl, la vendicatrice dei soprusi…
Non gliela faccio troppo lunga, ma ce ne sarebbe da dire. Insomma, veda lei cosa lasciare e cosa tagliare. In realtà sono nata a Savona, perché mio padre, alessandrino, lavorava là. Rientrammo che ero bambina: prima qualche anno ad Abazia di Masio, poi Felizzano, quindi Alessandria. Ho frequentato poco la scuola, solo le commerciali. Anche se all’epoca si studiavano bene Dante e Manzoni: oggi mi sa che neanche più al liceo. Da ragazzina sognavo di fare la parrucchiera, e ho fatto anche un’esperienza come apprendista. Ma ben presto si scoprì che ero allergica a parecchie sostanze presenti nei prodotti cosmetici, e dovetti rinunciare. Per alcuni anni feci poi la commessa alla cartoleria Tasso, in corso Roma. E fu lì che entrai in contatto per la prima volta con il mondo delle piccole imprese, e con i loro problemi: erano clienti affezionati, ed io avevo una certa intraprendenza, proponevo soluzioni e strumenti innovati per l’epoca. Poi però sono nati i miei figli, e insomma nel 1977 mi sono ritirata a fare la mamma, e la moglie. Finchè conobbi Franco Benzi, che oltre all’attività di giornalista era anche presidente della Lega di Pallavolo femminile di serie B e C, con sede qui ad Alessandria. E con loro collaborai, come volontaria, diversi anni, dal 1990 fino al 1996. Quando la Lega fu ‘scippata’ ad Alessandria da Milano, tanto per cambiare. Perdendo 13 posti di lavoro, oltre a tutto l’indotto. A quel punto, ho poi collaborato anche tre anni con la segreteria dell’Alessandria calcio.
Ma lì siamo già negli anni Novanta signora Zaccone: e lei come certi eroi dei fumetti, dopo l’alluvione del novembre 1994, si trasforma in Gzl….come mai?
All’inizio ci fu una molla famigliare, ossia mio marito, che aveva una piccola attività in proprio, aveva subito ingenti danni alle attrezzature, e come molti altri alessandrini cominciai la trafila per il riconoscimento dei danni, e per ottenere almeno una parte di aiuti dallo Stato. E fu lì che il mio percorso si incrociò con quello di altri ‘ragazzi’ in gamba, come Armando Mattana, Massimo De Bernardi, Sergio Kalcic: eravamo e siamo persone qualunque, che hanno dato vita a comitati e iniziative per cercare di tutelare gli interessi, spesso calpestati o ignorati, a favore delle popolazioni alluvionate: e in particolar modo delle piccole imprese, assolutamente le più bistrattate.
In questo percorso, lei inevitabilmente ‘scopre’ la politica….e si ‘innamora’ di Francesco Calvo…
Ma no, questa storia che io fossi o sia una leghista doc è falsa: io non sono né di destra né di sinistra, anzi da un po’ di anni ormai, come si capisce dai miei interventi sui giornali, sono disillusa a 360 gradi. All’epoca però era impossibile non apprezzare la correttezza e la determinazione con cui Francesca Calvo affrontò la situazione, rimanendo dalla parte della gente e non del Palazzo. Io e miei compagni di lotta comunque le nostre battaglie le abbiamo fatte per conto nostro: non ricordo davvero quante raccomandate ho spedito, quanti incontri ho sollecitato, a quante riunioni ho partecipato anche in giro per il Piemonte, e persino nei Ministeri romani. Comunque, qualche risultato lo abbiamo portato a casa. Non stiamo ad annoiare i lettori entrando troppo nel tecnico, ma ci sono 4 leggi dello Stato, all’interno delle Finanziarie 2002 e 2003, che sono state modificate in un certo modo solo grazie al nostro intervento, alle nostre pressioni.
In quegli anni nasce anche Gzl opinionista sui media….prima cartacei, e oggi on line…..
(sorride, ndr) A me scrivere è sempre piaciuto, anche se so di fare anche errori di sintassi, non sono mica laureata….ma mi fa sorridere quando nei commenti sui giornali on line mi bacchettano su quel punto: perché vuol dire che riguardo alla sostanza, invece, non sanno cosa replicare. All’inizio ho cominciato scrivendo lettere ai giornali di carta, Stampa e Piccolo in prevalenza. Poi ho collaborato in maniera stabile per due anni con i settimanali La Pulce, Il Marengo e La Cittadella, tutti diretti da Andrea Guenna. E, più o meno quando è nato CorriereAl, mi sono appassionata ai giornali on line, e alla rete in generale: dove, con un po’ di pazienza, si scovano un sacco di materiali interessanti su qualsiasi argomento. Basta non accontentarsi di quel che ti raccontano i potenti di turno, e scavare, cercare i documenti ufficiali.
Da lì lei, Graziella, non si è più fermata: un giudizio sugli due sindaci successivi, Scagni e Fabbio?
La Scagni, e i suoi più stretti collaboratori come Enrico Mazzoni, sono stati una grande delusione, per tutto il mandato. E si figuri che nel 2002 l’ho pure votata, dopo averla incontrata, e aver ricevuto precise garanzie sull’impegno a favore delle imprese alluvionate. Avrei voluto semplicemente che mi mettessero a disposizione al pianterreno in comune un angolino dove fare consulenza gratuita ai tanti che ne avevano bisogno. Mi bastava una scrivania con telefono: persino il computer mi sarei portata da casa. Tante promesse, e poi zero assoluto.
Fabbio invece un po’ le piaceva, vero? Da certi commenti si capisce che non le è indifferente….
Fabbio nel 2007 non l’ho neanche votato, pensi: mi sono astenuta. L’ho poi appoggiato nel 2012, ben sapendo che avrebbe perso, ma sono fatta così. Onestamente: sulle piccole cose, le segnalazioni, gli interventi per manutenzione marciapiedi, o verde pubblico, lui come sindaco è sempre stato attento e puntuale. Non potrei muovergli appunti. Naturalmente la vicenda bilanci del comune è un altro paio di maniche: da cittadina qualunque, ho l’impressione che si sia circondato di una serie di personaggi decisamente poco affidabili. I risultati li abbiamo visti.
E oggi? Come vede Alessandria, e l’Italia?
Per carità. Alessandria è davvero in ginocchio, rassegnata, in mano sempre alla stessa compagnia di giro. A livello nazionale in Renzi ci ho creduto per anni, quando era sindaco. Ero iscritta alle sue newsletter, gli scrivevo e mi rispondeva. Mi sembrava un ragazzo davvero pieno di buone intenzioni. Da quando è premier, però, le mie perplessità sono davvero molto forti. Per un po’ sono anche stata ‘grillina’, ma anche lì sono un po’ sfiduciata. Ma rassegnata no, attenzione: continuerò a dire la mia, e a farmi sentire. Piaccia o non piaccia ai potenti di questa città!
Ettore Grassano