Ludopatia, emergenza da affrontare con strumenti straordinari

Nel Settembre del 2013 la Lega Nord presento’ una mozione in Consiglio Comunale avente il fine di ridurre e contenere gli effetti negativi sulla collettività del gioco d’azzardo, la cosiddetta ludopatia.

Sempre più frequentemente si assiste infatti a veri e propri drammi familiari causati da
persone, uomini o donne indifferentemente,che perdono tutto quello che hanno frequentando
giornalmente le postazioni slot, le micidiali macchinette che con il benestare dello Stato hanno letteralmente invaso molti esercizi commerciali delle nostre città. Si calcola che in Italia un milione e mezzo di persone risulti affetta da questa vera e propria patologia del gioco d’azzardo con un costo sociale stimato in 8 miliardi di euro e con tempi di guarigione incerti e molto lunghi.

Le regole per l’apertura di una sala da gioco sono oggi un mix di competenze tra Stato e Comuni. Una normativa nazionale infatti ne ha definito le caratteristiche tecniche per essere cosiderate tali (numero di apparecchiature presenti, proporzione tra metrature dei locali e giochi installati, tipologie di giochi), mentre i Comuni rilasciano l’autorizzazione amministrativa valida per l’apertura, con la possibilità di intervenire sugli orari della sala giochi stessa, a seconda della posizione del locale (centro abitato, vicinanze di una chiesa, di un ospedale, ecc.).

Rimangono comunque ancora molti gli aspetti che dovrebbero essere normati o su cui quantomeno sarebbe opportuno intervenire (corretta informazione dei clienti sui rischi della ludopatia, pubblicità a volte ingannevole, regime di tassazione applicato).

In tal senso qualcosa si sta muovendo. Infatti la Corte Costituzionale con la sentenza 220 del 18 Luglio 2014 riconosce ai Municipi il diritto di regolamentare, oltre agli orari, anche la localizzazione delle sale da gioco. In particolare la Consulta ha accettato le ragioni del Comune di Santhia’(VC) che aveva fatto ricorso al TAR del Piemonte per vedere riconosciuto il diritto di introdurre nel proprio regolamento dei vincoli rivolti alla proliferazione delle case da gioco. Fino ad ora tutti i ricorsi posti in essere da enti locali non avevano ottenuto nessun risultato.

Ovvio quindi che questa sentenza ha un valore molto importante dal punto di vista della giurisprudenza. Nella sentenza viene inoltre citato l’ART. 118 della Costituzione che individua nel Comune il titolare di ogni funzione amministrativa. A rafforzamento di quanto detto si aggiunge anche una sentenza del Consiglio di Stato del 30 Giugno 2014 che va nella stessa direzione. Ma indiscutibilmente occorre anche andare oltre la mera giurisprudenza.

E’ infatti indiscutibile che le slot determinano un guadagno al gestore dell’esercizio commerciale che in tal modo riesce in parte a sopperire da un lato alla crisi dei consumi, dall’altro ad una tassazione che ormai è giunta a livelli intollerabili. Occorre quindi incentivare gli esercenti al non utilizzo nei propri locali di slot; questo può avvenire, e nella mozione della Lega era evidenziato in maniera molto chiara, mediante forme di incentivazione fiscale. In realtàquesta proposta venne accolta con ironia e onniscienza dal Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, ma al di là di questo pare che qualcosa si stia sbloccando in tal senso. E’ in corso il vaglio di una proposta in Regione Piemonte che permetterebbe uno sgravio dello 0,92% sull’IRAP. Una proposta concreta, certo non risolutiva nei confronti della situazione economica di molti esercizi commerciali, ma che rappresenta comunque un inizio. Attendiamo risposte anche dall’Amministrazione Comunale di Alessandria.

Roberto Sarti
Presidente Gruppo Lega Nord Comune di Alessandria