“Riorganizzare la sanità può essere l’occasione giusta per reinvestire sul territorio”: commenta Domenico Ravetti, presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte, a seguito del dibattito avviato dopo la cosiddetta “proposta Muliere” che sostiene la necessità di fondere ASL e ASO in una sola azienda. “La sostanza della proposta – dichiara Ravetti – è una sfida importante che la maggioranza in Regione deve cogliere, anche perché il settore necessita di una concreta riorganizzazione per incrementare il livello qualitativo dei servizi offerti”.
“L’azienda unica quindi non deve rappresentare un argomento di pura organizzazione amministrativa – sottolinea il presidente della Commissione regionale – ma deve servire a rivedere l’intera rete ospedaliera: da una loto valorizzando le eccellenze del capoluogo (Civile, Ospedaletto e Borsalino) e, dall’altro, garantendo i Presidi ospedalieri più piccoli ma indispensabili nella loro indispensabile offerta di servizi sanitari su un territorio vasto”. Per discutere di questo e altri temi legati alla sanità nella provincia di Alessandria, il 18 settembre è prevista la presenza dell’Assessore Antonio Saitta e il direttore generale della sanità piemontese, Fulvio Moirano.
“L’azienda unica può servire a sviluppare le politiche di integrazione tra la sanità ospedaliera e quella territoriale – prosegue Ravetti -, tra il comparto sanitario e quello socio assistenziale. Può servire all’avvio di progetti di condivisione delle reti informatiche favorendo investimenti in un settore in cui esiste un enorme potenziale di sviluppo. Con questa visione l’azienda unica può favorire la ricerca, stabilendo un dialogo nuovo tra il sistema privato e quello pubblico, tracciando però con chiarezza gli specifici ambiti di intervento”.
“Servizi di qualità garantiti ai cittadini e nuovi investimenti sul territorio rappresentano gli impegni principali in sanità, entrambi saranno meglio garantiti da una realtà aziendale più forte e meno frammentata. Mi auguro – conclude Domenico ravetti, presidente della Commissione Sanità – che tutte ASL e ASO procedano in questa direzione, condividendo il percorso con gli operatori sanitari, gli amministratori, i sindacati e i cittadini. Negli ultimi anni si è perso troppo tempo, concentriamoci su pochi obbiettivi concreti e realizzabili”.