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Gli anni passano, te ne rendi conto presentandoti davanti allo specchio sempre più spietato nei tuoi confronti. E te ne fai piano piano una ragione guardandoti riflesso su quella lastra di vetro dove per anni ti sei lamentato commentando: “Se Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza… beh, poteva sforzarsi un po’ di più”. (Giuliano Ferrara aggiungerebbe “…Anche Buddha ci ha fatto a sua immagine e somiglianza”).
Ma tra i benefici di sentirsi sempre “più adulti” c’è l’alzare il volume dei ricordi musicali e scoprire, o meglio riscoprire, di aver potuto vivere e godere da protagonisti periodi intensi,divertenti e di musica destinata a rimanere per sempre nella nostra testa, nel nostro cuore e nelle nostre gambe. Quando, presi dal ‘Morbo di Manero’, ci lanciavamo in irrefrenabili serate nelle discoteche dell’epoca.
Disco, funky, rock, rhythm and blues. Quando la discoteca era uguale ad aggregazione, festa, puro e sano divertimento. Senza necessariamente ritrovare allegria ed entusiasmo solo in bottiglie di Ceres o beveroni improbabili ad alto contenuto alcoolico. Con chinotto e spuma chi non si è sentito il Re del bancone all’epoca?
Io personalmente ho cominciato ad alzare le gradazioni con il cocktail antipiretico la Tachipirinha e successivamente grazie a Flavio Briatore, che mi iniziò al suo cocktail preferito il Caipiroskafo. E tra una San Pellegrino e una Lurisia mi dimenavo nei primi anni ’80 con i successi di uno dei miei gruppi preferiti del periodo: la Kool and the Gang, tra i firmatari della colonna sonora in discoteca per lustri interi!
La band americana di Robert Bell soprannominato ‘Kool‘, termine un po’ cacofonico e forse di orientamento dell’individuo, ci ha regalato almeno per una quindicina di anni un sacco di successi che non mancano mai tra l’altro nelle mie serate, e che oggi come allora mantengono lo stesso appeal e lo stesso richiamo in pista.
Giri di basso e fiati protagonisti per sfornare hits milionarie. Soul e Funky che hanno segnato l’evoluzione del genere pop dance. 70 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, due Grammy Awards, sette American Music Awards, 31 dischi d’oro e di platino… Il Real Madrid della pop dance!
La band è ancora in attività frenetica dal vivo con un centinaio di concerti ogni anno in tutto il mondo. Ho avuto la fortuna di assistere e godere di un loro concerto molti anni fa. Mi ricordo anche la multa salata per eccesso esagerato di velocità per correre ad un loro concerto in quanto ero,come al solito, in ritardissimo. I poliziotti ai quali chiesi “Andavo troppo veloce?” mi risposero “No, volava troppo basso”…
Dovessimo fare una lista dei loro successi ne nascerebbe un volume tipo ‘Missione Terra’ di L. Ron Hubbard. Get down on it, Fresh, Too hot, Ladies Night, Cherish, Joanna, Let’s go dancin, Straight ahead, il lentone No show che parla di un uomo lasciato solo dalla sua sposa proprio il giorno del matrimonio (canzone ripresa successivamente da Marco Masini con un nuovo titolo: Bella stronza).
No show chiudeva il mio ‘spazio lenti’ quando neofita della consolle mi formavo nella professione nella discoteca urbana ‘Sound’ di Via Cavour, dove da tempo ora ha trovato spazio un ufficio postale. Come dire… dalla pista alla posta!
Ho scelto per voi, in apertura di articolo, il video di uno dei loro più grandi e significativi successi. Celebriamo la band con Celebration. Fu numero uno in tutto il mondo. Canzone che da sola vendette due milioni di copie (Album ‘Celebrate‘ del 1980 prodotto da Eumir Deodato). Divenne la canzone ufficiale delle World Series 1980, del Super Bowl 1981 e del campionato NBA 1981.
Insomma, si chiameranno pure Kool and the Gang, ma il loro successo non lo devono solo alla fortuna. I loro ritmi ed i loro successi hanno influenzato la musica di almeno tre generazioni.
Ed intanto continuano a far sognare e ballare nuovi e vecchi fans.