Il sindaco di Alessandria, Maria Rita Rossa, ha così commentato la lettera ricevuta dall’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (U.P.P.I.) in merito alla cessione degli immobili di Casalbagliano:
“Ho ricevuto la richiesta della U.P.P.I. contestualmente alla sua comparsa sugli organi di stampa. Manifesto il mio rammarico per la mancanza di un preventivo confronto sul merito del problema, al quale volentieri mi sarei resa disponibile. Ciò avrebbe forse potuto evitare una serie di considerazioni in parte fuorvianti che sono contenute nella richiesta.
Innanzi tutto gli immobili in questione oggi non sono nella disponibilità del Comune di Alessandria, ma appartengono ad una società di “cartolarizzazione” attualmente in fase di liquidazione. La dismissione è dunque una procedura conclusa anni fa e che non è oggi reversibile.
Il riferimento a 29 società partecipate ed al costo di oltre 25 milioni di euro con il mantenimento di 29 consigli di Amministrazione è poi totalmente fuorviante. L’unica possibile interpretazione è che gli estensori della richiesta abbiano utilizzato il valore complessivo dei trasferimenti del Comune alle società partecipate che erogano servizi primari (rifiuti, trasporti, servizi educativi, eccetera) e che peraltro sono in numero assai più ridotto. L’impressione che si suscita nel lettore è invece che esista un enorme massa di spreco dalla quale si potrebbero invece recuperare risorse per scelte più virtuose. Ma la realtà, numeri alla mano, è ben diversa: questa Amministrazione ha chiuso società ed ha drasticamente ridotto gli emolumenti dei consigli di amministrazione delle società che erogano servizi. E comunque, lo ripeto, gli importi “milionari” pagano servizi e non emolumenti di cda. Quanto alle Direzioni comunali, queste si sono addirittura dimezzate nel giro di pochi anni.
Chiarito questo, i problemi posti dai residenti di Casalbagliano e legati alla presenza di importanti servizi sono invece ben noti e più che meritevoli di attenzione. Il mese scorso, insieme al vicesindaco ho avuto un incontro con la direttrice e lo staff tecnico di Poste Italiane s.p.a. a seguito del quale sono state formulate delle proposte operative per individuare un altro immobile in cui collocare l’ufficio postale, la Guardia medica e la Farmacia. Siamo ora in attesa di una riscontro da parte delle Poste.
Sono infine ben disponibile ad accogliere segnalazioni su lasciti immobiliari che possano ancora avere la giusta e doverosa valorizzazione, con modi – mi permetto di auspicare – più appropriati.”