Una ventata di energia pura. Mattia Carturan è davvero un vulcano in eruzione. Creativo per una famosa agenzia di pubblicità internazionale, con sede a Milano (suo lo spot delle Fonzies con il dito parlante, tra l’altro con la sua voce che diceva “leccami…leccami” ), Mattia ha dedicato un libro alla sua città natale: Novi Ligure. Un libro fresco e pieno di ricordi divertenti legati alla cittadina piemontese che molti ricordano per il cioccolato, alcuni (ma forse tanti) per vicende e cronache noir, altri perché ci sono nati grandi sportivi. In questi racconti si percepisce la grande ironia che anima lo spirito di Mattia, di chi ha vissuto il ‘dramma’ di sentirsi dire ‘ah! Novi Ligure, che bello … c’è il mare!’, ma, in particolare, di cosa significhi crescere in una piccola realtà di provincia, con tutte le sue contraddizioni e i suoi siparietti.
Per chi è di Novi il tuo libro evoca ricordi ed immagini un po’ nostalgici, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Era davvero un periodo più bello e sereno, rispetto ad oggi?
Ogni periodo è bello per chi lo ricorda, meno per chi lo vive. Mi immagino tra vent’anni a parlare del primo decennio del nuovo millennio. Sarà favoloso. Anche perché le favole cominciano sempre al passato, mai al presente… “C’era una volta…”.
Innanzitutto raccontaci chi sei, dove vivi oggi e di cosa ti occupi?
Rispondo al nome di Mattia Carturan, classe 1977. Novese dalla nascita, novese/milanese dal nuovo millennio e milanese in toto da qualche annetto. Scrivo battute sul mio blog, compongo canzoni ironiche con lo pseudonimo di Rosco Dann, faccio satira. E soprattutto faccio il creativo in un’agenzia di pubblicità internazionale, nello specifico sono un copywriter, quello che nella coppia creativa cura la parte scritta: slogan, comunicati radio, claim… Io e il mio art director (Massimo Filimberti) pensiamo insieme allo spot, alla stampa, alle affissioni, poi io scrivo i testi e lui cerca le immagini. Insieme abbiamo firmato spot Citroën, Mediaset Premium, Patatine Fonzies, Cynar, etc etc….
Cosa ti ha spinto lontano da Novi? Era una realtà che ormai ti stava troppo stretta?
Prima gli studi, poi il lavoro. Vedi sopra!
Al di là dei ricordi di bambino/adolescente, quanto è stato importante per te crescere in una cittadina di provincia? Quanto ha condizionato la tua vita?
Io, come un bimbo di pochi mesi, vivo nella costante ricerca di tutto quello che non conosco. Guardo, tocco, provo e cerco nuovamente. E Novi Ligure mi ha dato tutto questo, fin da piccolo. Solo con il sopraggiungere della rivoluzione tecnologica dettata dalla telefonia e dalla rete, ho cominciato a essere goloso di nuovi stimoli, che vanno dai teatri passando per i cinema, le librerie, le mostre e soprattutto i ristoranti etnici. E solo scoprendoli da “grande” ho potuto apprezzarli appieno non senza rimpiangere di tanto in tanto la semplicità e la tranquillità della mia cara provincia e soprattutto della mia cara cittadina, unica già nel nome.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo racconto?
La nascita del mio bimbo. Filippo è nato il 5 dicembre e da allora in pausa pranzo non sono più riuscito ad andare in palestra, rischiavo di svenire a causa della stanchezza. E così ho passato diversi mesi a fare la pausa pranzo in ufficio. Perché se non vado in palestra non posso uscire a strafogarmi di pizza e primi. Ovvio, no? E così mentre mi gustavo un’insalatina e un tonnino, Barbara De Benedetti, una ragazza che non conoscevo, fondò su Fb il gruppo “…6 di Novi Ligure se…” , una lavagna virtuale dove scrivere i proprio ricordi, postare vecchie foto, parlare di Novi. E io scrissi un racconto della mia infanzia, poi un altro e un altro ancora. Descrissi la mia priva volta in discoteca nel 1993, la piscina di Novi, i miei carnevali, il Natale del 1983, una fiera di Santa Caterina tra banchetti e giostre, le Stranovi, le Sagre, le feste, le vacanze fuori porta…. E un giorno, mi contatta una casa editrice “Epoké Ricerche” e mi propone di pubblicarli. E beato me che a Novi Ligure hanno il senso dell’umorismo.
‘Beati noi che a Novi Ligure abbiamo il mare’ … è un libro davvero per tutti (novesi e non …) e che consigliamo come lettura sotto l’ombrellone!