Giovani in fuga: continuano i racconti di Sotto la Nebbia su questa particolare realtà. Oggi a raccontarci la sua esperienza è Marika Ameglio, una ragazza di Alessandria che ha deciso di andare a vivere in Australia.
Marika proviene da un paesino situato sulle colline del Monferrato, dove ha imparato ad amare gli animali, il verde e la quiete; una volta diplomata presso l’Istituto Tecnico “P.L. Nervi”, ha capito che passare la sua vita dietro ad una scrivania e ad un computer non poteva essere il suo destino.
Spinta dalla sua curiosità, da questo istinto a voler continuare a cercare, provare, vivere nuove esperienze, scelse di dirigersi in Australia, inizialmente a Melbourne: “La scelta non fu difficile; il vero scoglio, se così si può chiamare, fu la mia famiglia: il loro amore per me e i loro dubbi più volte mi portarono a chiedermi se stessi rincorrendo il giusto sogno”.
Il suo precedente corso di studi non aveva nessuna parte in questo piano di “fuga”, Marika sapeva che le serviva iniziare questa avventura conoscendo qualcosa di pratico. E così, prima di partire, si fece insegnare ‘il mestiere’ dal pizzaiolo che lavorava presso il Golf Club con cui anche lei collaborava. Poiché non aveva ancora una buona conoscenza della lingua inglese, Marika sapeva che le sarebbe servito saper fare qualcosa di concreto, di pratico e manuale per riuscire a mantenersi.
E poi arrivò il momento della partenza….
“Una volta arrivata, rimasi senza parole. Qui tutto sembra funzionare: mille culture diverse convivono e si aiutano, senza discriminazioni e senza pregiudizi. La città è esattamente come dovrebbe essere una città: ogni striscia pedonale allo scattare del verde è accompagnata da un suono, così che anche i non-vedenti possano attraversare nella massima sicurezza e per di più ogni marciapiede presenta scritta la distanza dal manto stradale; i treni, poi, sono sempre in perfetto orario e in linea con la piattaforma, così da essere perfettamente accessibili alle persone con handicap motòri; agli anziani è concesso portare a casa il carrello della spesa, che poi verrà recuperato da un dipendente comunale… Insomma mille accortezze che migliorano la vita!
Per non parlare dell’ambito burocratico. Sebbene siano molto più pignoli di noi, in un solo pomeriggio riuscii a fare tutti i documenti necessari: da quelli per lavorare, a quelli necessari per aprire un conto in banca. Insomma, l’Australia sembra essere veramente la prova che si può essere estremamente efficienti e precisi senza complicarsi troppo la vita”.
Marika sta tuttora vivendo la sua avventura, e per ora ha avuto occasione di lavorare nelle campagne, nelle cosiddette “farm”: “Lo stipendio è sui 20/21 $ all’ora e arriva puntuale ogni settimana, e sebbene vengano con la stessa cadenza detratte le tasse, successivamente, a giugno, vengono interamente restituite agli ‘immigrati’ come me”.
Anche se ha già viaggiato molto (come mostrato nelle foto), il sogno di Marika è di spostarsi ancora in futuro: per la precisione, in Messico e/o in Scandinavia... Ma per ora non ci sono realmente dei progetti, a parte visitare tutta l’Australia, per provare a vivere secondo le leggi e la cultura locali.
“Considerato che la loro società a differenza della nostra sembra funzionare, vorrei scoprire dove sbagliamo! Prima di partire non trovavo particolari difetti in Alessandria… Solo ora mi accorgo di quali siano le sue mancanze. La nostra città manifesta le proprie lacune proprio nelle attività e negli atteggiamenti essenziali della vita quotidiana, e per di più esteticamente credo non sia assolutamente valorizzata.
C’è poco spazio per i giovani e per questo motivo questi ultimi tendono a poco a poco a fregarsene sempre di più… Una realtà diversa da quella che vedo qui a Melbourne: in centro si possono trovare ragazzi che suonano, che disegnano o che ballano per le strade, non per chiedere soldi ma semplicemente per farsi conoscere. Moltissimi muri sono a disposizione per chi volesse fare murales, dipingere o portare davanti a tutti la propria arte. Penso che avremmo molto da imparare”.