Sanità pubblica a pagamento per milioni di italiani, e pensionati in particolare (perchè sono la categoria che più la utilizza), a partire dal 2015?
Sembra proprio che sarà questo un altro provvedimento con cui il Governo Renzi (tramite le Regioni, che hanno ‘in pancia’ la gestione della Sanità) cercherà di tenere a galla ancora un po’ il Paese, a spese degli italiani.
Del resto il leit motiv di fondo i nostri governanti lo ripetono dai tempi dell’ex Cavaliere (che non per niente di Renzi è de facto il più fedele alleato): l’Italia ha ancora una sola grande risorsa, il risparmio privato. Bisogna solo trovare tanti rivoli e modalità per trasferirlo in mano pubblica. E la sanità a pagamento, come i tanti fantasiosi balzelli diretti e indiretti sulla casa, sarà uno di quei meccanismi.
Non discutiamo i dati: l’80% di chi beneficia di esami, visite, ricoveri ospedalieri non li paga. E in parte potrebbe farlo, con risorse proprie.
Critichiamo semmai il metodo un po’ cialtrone con cui la strategia complessiva di utilizzo delle risorse private per salvare la baracca pubblica si sta mettendo in atto: se Renzi si fosse presentato, o si presentasse (prima o poi dovrà farlo, no?) dinanzi agli elettori con un programma simile, avrebbe il consenso degli italiani? Ne dubitiamo, anche se al termine delle celeberrime riforme istituzionali ed elettorali del consenso degli italiani magari si potrà anche fare a meno, vedremo.
Intanto prepariamoci ad un netto sfoltimento delle code mattutine, la mattina presto in via Pacinotti ad Alessandria, e in tante strutture analoghe destinate ai prelievi del sangue e alla prevenzione. Se tali prestazioni diverranno a pagamento (ma in parte lo sono già: il sottoscritto un ticket per l’esame del sangue lo ha sempre pagato, senza essere benestante), gli alessandrini che effettueranno controlli costanti si dimezzeranno, come minimo.
Certo, fino a qualche anno fa ci veniva raccontato, anche con ‘spottoni’ pubblicitari in tv, che la prevenzione sanitaria è (era?) civiltà, e anche uno strumento per risparmiare sul fronte della cura delle malattie conclamate.
Ora gli ‘spottoni’ di Renzi vanno in direzione diversa: curarsi diventerà un privilegio per ricchi?