Quando un esercito perde gli uomini e non ha rincalzi, il destino di quell’esercito è sotto la luce del sole.
Urge quindi una immediata virata, una variazione della rotta, un cambio di direzione.
Il paese di mia moglie si trova nel primo entroterra ligure. I miei suoceri, la cui famiglia è in quel paese radicata da molte generazioni, mi tengono al corrente degli avvenimenti più significativi.
Da alcuni anni ormai non hanno un parroco che si prenda cura della chiesa e dei suoi parrocchiani.
L’ultimo vero prete fu trasferito alla fine degli anni Ottanta. Don Giancarlo era amato dai suoi parrocchiani perché aveva a cuore i fiori della chiesa, l’oratorio e il campo di calcio dei ragazzi, il catechismo dei bambini, il coro per le domeniche e le feste comandate, i problemi degli anziani, le difficoltà degli indigenti.
Forse aveva qualche difetto, difetti che però passavano in secondo piano poiché era in grado di dare molto più di quanto ricevesse.
Dopo il suo trasferimento, tutto ciò che aveva negli anni costruito si è lentamente sfaldato; da un quarto di secolo ad oggi si sono succeduti part-time alcuni ministri di Dio, l’ultimo dei quali un gentile africano che a fatica parlava italiano.
Poi più nulla.
Oggi i fantasmi del passato irrompono nei ricordi dei parrocchiani.
L’orologio automatico è sempre programmato come molti anni fa: ogni mattina le campane suonano la messa feriale delle 8, messa che non avrà mai luogo.
Quest’anno nella domenica delle Cresime il vescovo si è sentito scampanare la missa pro defunctis.
Questo in un piccolo paese dell’entroterra ligure.
La stessa situazione si rileva in migliaia di parrocchie in tutta Italia.
Nel giro di qualche decennio le cose buone realizzate da preti veri sono andate perdute.
La Chiesa di Roma ha cercato di far fronte alla crisi di vocazioni avvalendosi di uomini e donne provenienti dai cinque continenti.
Non è stato sufficiente.
E gli spot che invitano a versare l’otto per mille alla Chiesa Cattolica non fanno che sottolineare la difficoltà crescente di una Chiesa che cambia al vertice ma fa fatica a cambiare registro e rimpolpare la base.
I marinai sanno come gestire il vento.
Riuscirà Francesco, sapiente nocchiere che usa parole semplici e concetti quotidiani, a dare il giusto colpo di timone?
L’esercito di Dio saprà affrontare le prossime battaglie?