La provincia di Alessandria ha dato a Chiamparino oltre 97.000 voti, terza dopo Torino e Cuneo. Il Partito Democratico della provincia di Alessandria ha dato a Chiamparino circa 72.000, terza dopo Torino e a una manciata di voti da Cuneo.
Eppure, Torino a parte, Cuneo esprime nella Giunta di Chiamparino due assessori e Alessandria nessuno. Più in dettaglio, oltre ai torinesi, il Pd avrà in giunta un assessore di Cuneo, dove i voti sono stati di poco superiori a quelli ottenuti in provincia di Alessandria (nell’ordine di un paio di migliaia); e poi un assessore a Novara (8000 voti in meno di Alessandria), Asti e Verbania, dove i voti sono stati meno della metà.
La provincia di Alessandria: soffre della grave condizione che ha investito il capoluogo a causa del default prodotto dalla precedente Giunta di centrodestra; attraversa la crisi di alcuni dei suoi più importanti distretti produttivi, al punto da esporre, nell’ultima analisi congiunturale, dati peggiori di quelli relativi agli altri territori del Piemonte; è interessata da un complesso processo di infrastrutturazione, legato al “terzo valico”, che richiede un delicato lavoro di inserimento territoriale; vive da sempre forti propensioni centrifughe, verso Liguria e Lombardia, accentuate negli ultimi anni da un indirizzo delle politiche regionali messe in atto da Cota, che l’hanno molto penalizzata, nel campo dei servizi sanitari, dei trasporti e della logistica, degli insediamenti universitari.
Al semplice ragionamento di buon senso, legato alla dimensione demografica, che in democrazia è però funzione fondamentale della rappresentanza, le considerazioni appena svolte avrebbero dovuto aggiungere motivazioni e argomenti all’inserimento di un alessandrino nella squadra di Governo regionale.
Invece, niente. Un niente sordo, non spiegato. Nonostante la questione sia stata posta, ancora sabato scorso, nelle sedi proprie, in modo pacato seppure fermo. Ed è spiacevole pensare che le spiegazioni non siano state date solo perché non ce n’erano, di convincenti, da fornire. Così il tema è stato tout-court eluso/eliso.
Il guaio è che questo vulnus non porta danno tanto e solo alla provincia di Alessandria (questo lo vedremo strada facendo, alla luce delle attenzioni e delle risposte che la nuova Giunta saprà dare alle attese del nostro territorio), quanto alla forza, all’incisività e all’autorevolezza dell’azione di governo, che non potrà avvalersi direttamente della conoscenza e delle competenze derivanti dall’essere parte di un’esperienza comunitaria che, da sola, assorbe tutta la parte sud-orientale della Regione.
Non mancherà, a Chiamparino e alla sua Giunta, l’appoggio necessario a ben operare. In questo, sarà prezioso il lavoro che sapranno fare i nostri due nuovi consiglieri regionali: per rendere il cammino del nuovo Governo piemontese più brillante di quanto non sia stato il suo passo di partenza.
Daniele Borioli
Senatore Partito Democratico Alessandria