Nel Monferrato c’è un po’ di Trentino. Sì, questa volta non si parla di prodotti tipici del territorio, ma di storia.
Sabato 14 e domenica 15, al castello di Morsasco, si è tenuta una conferenza sul ruolo della famiglia trentina Lodron nel territorio piemontese che, nel XVI secolo, giocò un ruolo fondamentale non solo per il nostro territorio, ma per tutta l’Italia.
La conferenza oltre a raccontare la storia della famiglia, ha fatto il punto sulle ultime notizie storiche emerse dalle ricerche di Gianni Poletti, Roberto Codroico e Gian Luigi Rapetti Bovio della Torre sulla famiglia Lodron cercando di chiarire la misteriosa morte di Battista Lodron, nipote naturale di Giovan Battista avvenuta nella notte di San Tommaso d’Aquino del 1603 nella colombaia dei Lodron.
Ma come è arrivata una famiglia trentina nel Monferrato?
Secondo gli studi di Luigi Rapetti Bovio della Torre Giovanni Battista Lodron appartiene al ramo di Castel Lodrone.
Nel 1522, sposa Violante Malaspina che porta in dote i feudi di Morsasco, Orsara Bormida, Grognardo, Cavatore e Castagnole. Violante è figlia di Giovanni II Malaspina di Morsasco e di Tomasina, figlia di Barnaba Adorno, doge di Genova. Con questo sposalizio si chiude il periodo dei Malaspina a Morsasco che era iniziato nei primi anni 20 del 1200 con le nozze di Agnese del Bosco e Federico Malaspina, padre di Tommaso, a cui si devono gli Statuti di Morsasco.
Giovanni Battista era giunto in Monferrato con le truppe imperiali di Carlo V e un esercito di Lanzichenecchi.
Dopo la conquista di alcuni luoghi chiave come il castello di Vignale Monferrato, la città di Tortona e Cassinelle che prese a sacco, Nizza Monferrato e Castel Fubine (Fubine), durante le guerre che hanno interessato il Monferrato, nell’agosto del 1527, a Bosco Marengo, la piazzaforte difesa dal cugino Ludovico viene espugnata dai francesi. Lautrec riconosce il valore militare di Ludovico e gli concede la libertà con la famiglia di Giovanni Battista. Intanto anche quest’ultimo è assediato ad Alessandria, che, con il passaggio di 200 soldati italiani ai francesi, si arrende. Nell’estate del 1530 viene accreditato come nuovo ambasciatore dell’Imperatore a Venezia, presso il Collegio dei Savi.
Nel frattempo la moglie, Violante, muore e quattro anni dopo Giovanni Battista Lodron si risposa con Caterina Bianca Stampa, vedova del conte Brunoro Petra, maestro di casa di Ludovico il Moro e precettore di suo figlio Massimiliano. Caterina era stata prima dama dell’Imperatore Carlo V ed era la donna più ascoltata del Duca di Milano Francesco II Sforza.
Nel 1542 muore mentre sta difendendo con le truppe imperiali il castello di Casale Monferrato.
Da una nota scritta nel 1572, è noto che i conti Alberico e Ferrante, figli di Giovan Battista, abitano solitamente a Morsasco.
Alberico aveva combattuto l’anno prima nella battaglia di Lepanto.
Di Ferrante, invece, si sa poco, l’unica notizia certa è calla fine del ‘500, i i feudi dei Lodron non avranno più eredi e i castelli ritorneranno alla camera ducale dei Gonzaga. Morsasco, il feudo principale, verrà venduto a Barnaba Centurione Scotto, ricco patrizio genovese che acquisirà il titolo di Marchese di Morsasco e darà inizio ad un’altra importante pagina di storia per il castello.
Oggi, della storia dei Lodron a Morsasco rimane la struttura cinquecentesca del castello.
Sulle facciate, si sono conservate le teste leonine dei conti e la torre è ancora come venne costruita dai Lodron.
Ci sono ancora le prigioni del castello e la “sala nuova” ha ancora, intatto, il camino con le insegne della famiglia trentina e una piastra da camino con lo stemma dell’imperatore Carlo V.