A conclusione di una “pratica” abbastanza impegnativa, nelle scorse settimane sono arrivate le necessarie autorizzazioni ed in questi giorni ha inizio il restauro dell’organo della Chiesa della ven.da Confraternita del SS. Crocifisso: San Giovannino in corso Roma ad Alessandria.
Si tratta di realizzare un’iniziativa complessa di cui si è fatta carico la “Consulta per la valorizzazione dei beni culturali dell’alessandrino” presieduta dall’ing. Pier Giacomo Guala.
La “Consulta” era già intervenuta negli anni 2006-2008 con il restauro dell’apparato pittorico della Chiesa, ed ora, con questa seconda fase, prosegue nell’impegno per riportare San Giovannino agli antichi splendori.
Dopo lo smontaggio, lo strumento sarà portato nella bottega degli organari Brondino-Vegezzi Bossi di Centallo (CN) che effettueranno il restauro sulla base di un progetto approvato dalla competente Soprintendenza che lo ha ricevuto dalla Direzione dei Beni Culturali della Diocesi di Alessandria.
Va detto che già nell’inventario redatto in occasione della visita pastorale del 1781 si legge che esisteva in S. Giovannino un organo a due mantici. Probabilmente e malauguratamente fu eliminato quando, nel 1890, fu fatto costruire da Alessandro Mentasti di Novara, l’attuale.
Questo fu collaudato nello stesso anno dal m° Pietro Abbà Cornaglia (in quel momento, organista di S. Giovannino), importante musicista alessandrino di fine ‘800, che per l’inaugurazione compose appositamente uno Stabat mater, un Miserere, due Tantum ergo e due preludi.
Conclusa questa prima parte dell’intervento, sarà la volta dei restauratori delle parti lignee, cioè: il grande mobile che custodisce lo strumento, la cantoria e la bussola dell’ingresso che sostiene sia lo strumento sia la cantoria.
Un restauro quindi davvero impegnativo sotto ogni punto di vista.