5 domande a… Danilo Poggio

poggio_03di Andrea Antonuccio.

Classe 1979, Danilo Poggio è un giornalista professionista della nostra città, noto soprattutto (ma non solo) per essere il “mezzobusto” dell’edizione alessandrina del telegiornale di Grp. Dopo le elementari alla Carducci, le Medie alla Vochieri e il Liceo Classico (ovviamente al Plana), Danilo si è laureato in Scienza della Comunicazione a Torino con una tesi sulla promozione di immagine delle Olimpiadi 2006. Oltre a scrivere di enogastronomia sul Fatto Quotidiano.it e di economia su Avvenire, fa parte del comitato scientifico di un Master in comunicazione presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Il resto, come sempre, è tutto da leggere!

1) Danilo, partiamo subito con una domanda difficile… che cosa ti piace di più di Alessandria, e che cosa ti piace di meno?
La cosa che mi piace di più è la nebbia (se non sei in auto). Quella che mi piace di meno è che gli alessandrini difficilmente riescono ad esprimere le passioni da cui sono animati. Mi ci metto dentro anch’io, senza dubbio. Tendiamo a nascondere quegli aspetti, nostri e della nostra città, di cui invece dovremmo andare orgogliosi.

poggio_022) Ma allora che cosa dovrebbe fare Alessandria per risollevarsi e valorizzare quello che ha?
Secondo me Alessandria dovrebbe riuscire a individuare un tema specifico su cui puntare, diventando per quella “cosa” un simbolo di eccellenza riconosciuto ovunque. Mi viene in mente l’esempio di Treviso, che ha puntato, sia in termini di risorse che di comunicazione, sugli Impressionisti. Non mi risulta però che a Treviso, città splendida, gli Impressionisti pullulino! Ecco, noi dovremmo provare a fare la stessa operazione, con un oggetto diverso. Io, per esempio, punterei sulla Cittadella, legandola all’Expo 2015… ma pure sull’Expo mi sembra che siamo decisamente in ritardo.

3) Oltre ad essere giornalista, sei anche un eccellente presentatore di eventi live. Da dove nasce questa passione?
Guarda, è una cosa che ho nel sangue, da sempre. La mia prima conduzione è stata quella dello Zecchino d’Oro all’oratorio della chiesa di Sant’Alessandro. Avevo 8 anni… L’ultima è stata la seconda edizione di Cross Factor, una gara tra i cori della Diocesi di Alessandria. E’ stata una manifestazione di grandissimo successo. Vedere un pubblico così numeroso, nella nostra città, mi ha dato una grandissima emozione. Il teatro Alessandrino era strapieno, molta gente non è riuscita nemmeno ad entrare!

poggio_064) Nella tua professione c‘è qualche alessandrino che ti ha ispirato e ti ispira ancora adesso?
Guarda, nel giornalismo ti potrei dire Emma Camagna, don Luigi Riccardi, Marco Caramagna, Enrico Sozzetti e Brunello Vescovi. Nel mondo della cultura, senza dubbio Umberto Eco. Trovo strepitosa la sua capacità di analisi, anche se non sempre mi sento di condividere le sue conclusioni.

5) Dove vuole arrivare Danilo Poggio?
Mah, ho sempre detto che il mio sogno nel cassetto è presentare il Festivalbar. Ora che il Festivalbar non c’è più… preferisco continuare sulla strada che sto percorrendo!