Ha provato a fare musica, sua grande passione, cercando di imparare a suonare il violino senza grande successo (è lei stessa ad ammetterlo). Si è avvicinata allora al clavicembalo, strumento in cui eccelle il suo fidanzato, il pianista e compositore Andrea Negruzzo. Alla fine però si è dovuta arrendere: la sua vera vocazione è recitare. Stiamo parlando di Daniela Tusa, attrice tortonese di cinema, teatro e tv formatasi alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Di lei forse non tutti sanno che soffre di una grave dipendenza: il cioccolato di qualità. In particolare, adora i cioccolatini che “scoppiano” in bocca e stanno in tasca, mentre odia una famosissima crema alle nocciole e le troppo ingombranti uova di Pasqua. Come darle torto? Buona lettura!
1) Daniela, come ti è venuto in mente di recitare? A Tortona non c’era niente di meglio da fare?
Cosa mi è venuto in mente? Guarda, non lo so che cosa mi è venuto in mente… (ride di gusto). In fondo, se ci penso io ho sempre recitato, perché sin da quando ero bambina parlavo da sola. Avevo solo bisogno di un pubblico! Nel concreto, un giorno ho letto l’annuncio di un’audizione a Tortona, e ho partecipato. Avevo 19 anni, e da lì non ho più smesso. Facevo giurisprudenza, pensa un po’…
2) Hai avuto qualche maestro, all’inizio della tua carriera? C’è qualcuno che ti ha ispirato in maniera particolare?
Non vorrei sembrare presuntuosa, ma il mio mestiere l’ho imparato soprattutto guardando gli altri. Ho amato molto Gianmaria Volontè e Anna Magnani, per esempio. A teatro i miei primi insegnanti sono stati Anna Laura Messeri e Massimo Mesciulam, che ho incontrato alla scuola di recitazione dello Stabile di Genova. E poi ricordo ancora la prima volta in cui ho visto Tony Servillo su un palcoscenico. Avevo 23 anni… Ho amato i suoi tempi e la sua espressività. In quel momento ero letteralmente rapita dalla sua forza scenica.
3) Cinema, teatro e tv: potendo scegliere…?
Cinema e teatro, anche perché non possiedo una tv! Sto scherzando, naturalmente… scegliere è molto difficile, ma devo confessarti che il cinema e la tv sono molto più divertenti del teatro, che spesso è sofferenza. Almeno per noi attori.
4) Le cose più belle (o divertenti) che hai fatto come attrice?
Per citarti l’ultima cosa che ho fatto al cinema, mercoledì 30 aprile uscirà il film Un fidanzato per mia moglie, in cui ho lavorato con Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri e Geppi Cucciari, insieme a un regista molto bravo, Davide Marengo. In questo film mi sono divertita come una pazza, è stata una avventura fantastica. Passando al teatro, sto facendo l’Avaro di Molière, per la regia di Laura Bombonato. Il mio ruolo è maschile, questa volta… faccio nientemeno che l’avaro stesso, Arpagone. Andando un po’ indietro nel tempo, mi è piaciuto tantissimo interpretare la “buona” (il personaggio si chiamava così, anche se non era affatto buono) in Una festa per Boris di Thomas Bernhard. E’ un testo stupendo in cui mi sono coinvolta tantissimo, e vorrei proprio rifarlo.
5) Ancora una domanda. L’attrice Daniela Tusa dove vuole arrivare? E la donna? Hanno entrambe lo stesso obiettivo?
Sì, ho lo stesso obiettivo sia come attrice che come donna. Vorrei continuare a fare quello che mi piace, e vivere giorno per giorno per questo. Mi piacerebbe lavorare sempre con persone con cui “mi capisco”, persone che stimo e da cui posso imparare qualcosa.