Utile e stimolante il “Controvento” di Ettore Grassano sulle Camere di Commercio e su quella di Alessandria in particolare.
Premesso il fatto che non si dovrebbe mai chiedere al pasticcere se i suoi cannoli sono buoni, cerco di rispondere all’interrogativo sull’utilità o meno delle Camere di Commercio con qualche elemento concreto. Sostegno all’export, semplificazione, accesso al credito: sono tre strumenti fondamentali per agganciare il nostro paese ai primi deboli segnali di ripresa. Su ognuno di questi settori le Camere sono presenti, singolarmente e come sistema, avendo conquistato nel tempo un ruolo strategico di cerniera tra Stato e imprese.
Parliamo di Registro delle imprese: è l’anagrafe puntuale di sei milioni di aziende, concepito fin dagli anni novanta in modo completamente digitale, con forti investimenti delle Camere che lo gestiscono con personale altamente qualificato, che ogni giorno si confronta con professionisti, notai, commercialisti. Un modello a livello europeo, senza costi per il bilancio dello Stato. 40 milioni di visure ogni anno (6,5 milioni solo da parte della forze dell’ordine impegnate nella lotta alla criminalità). La procedura che si chiama Comunica (da “Comunicazione unica”) ormai da tre anni consente davvero far nascere una nuova impresa in un giorno.
Accesso al credito. È uno dei problemi più gravi per il sistema delle piccole imprese. Solo lo scorso anno il sistema camerale ha investito, attraverso le singole Camere, 85 milioni di euro a sostegno dei consorzi fidi per dare ossigeno alle imprese con un forte effetto moltiplicatore. Quest’anno la cifra sarà sensibilmente superiore e anche la Camera di Alessandria – che pure partecipa allo sforzo in atto a livello italiano – sta dando gli ultimi ritocchi a un proprio intervento ancora più rilevante che nel passato.
Sostegno all’export. Le Camere hanno dato vita negli anni alla rete dei Centri Estero. Quello per l’internazionalizzazione del Piemonte (CEIP) è uno dei più antichi ed efficienti: ogni anno garantisce assistenza qualificata a migliaia di imprese della nostra regione che operano già con l’estero, o intendono aprire una linea di export, oppure ancora vogliono partecipare a una fiera internazionale importante. La consulenza e la formazione specializzata, che vengono erogate anche attraverso gli sportelli della Camera di Alessandria, rappresentano uno strumento fondamentale che le imprese mostrano di apprezzare molto.
Tutto bene, dunque? Tutto oro quello che luccica? Sono convinto, in realtà, che ci siano ancora ampi margini di miglioramento, e qualcosa nel sistema occorre sicuramente ripensare. Ma da qui ad inserire le Camere nell’elenco degli enti inutili mi pare che molto ci passi. Mi sembrano invece significative e importanti le prese di posizione che alcune associazioni di categoria a livello nazionale hanno già presentato al governo. Le nostre Camere, del resto, per vocazione sono vicine al mondo dell’impresa privata: quindi sono abituate al cambiamento e non hanno timore di autentici percorsi di riforma.
*Presidente Camera di Commercio di Alessandria