Festa dell’Inquietudine 2014
Countdown: – 4
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Cerchiamo di cogliere ogni occasione per celebrare Fernando Pessoa, autore de “Il libro dell’Inquietudine” e ispiratore fin dalle origini del Circolo degli Inquieti.
Tra gli altri scritti, quello intitolato “Il marinaio”che egli definisce un dramma statico in un quadro.
Immaginate una penombra, prima del sorgere del sole.
Immaginate sette giovani ragazze che vegliano un’amica morta.
In attesa dell’alba e rompendo a fatica il silenzio, queste giovani parlano del proprio presente, del passato vissuto e di quello che avrebbero potuto vivere.
Non si pongono la domanda di che cosa sarà ma di che cosa sia o non sia stato.
La prospettiva del futuro è inesistente, non già perché non desiderino un futuro bensì perché si lasciano vivere.
Il punto è il vissuto.
La morte dell’amica coetanea sollecita loro delle confidenze.
Maia, la più loquace, racconta un sogno.
Un marinaio naufraga e approda a nuoto su un’isola.
Al principio le notti e i giorni passano nell’attesa di una nave all’orizzonte che possa trarlo in salvo.
Con il tempo però, sempre nell’attesa, comincia a costruirsi un nuovo passato, lontano dal reale vissuto ma vivo e dettagliato in ugual misura.
Passano i giorni e le settimane e poi i mesi e gli anni.
Quel marinaio è ancora lì.
Il nuovo passato, quello sognato, ha soppiantato il vecchio passato, quello vissuto.
La fuga nel sogno ha avuto la meglio sulla realtà.
La condizione dell’uomo che è ancora capace di sognare è una condizione di privilegio, e non è data a tutti.
Ma non vado oltre.
Nell’ambito della Festa potremo apprezzare “Il marinaio” e analizzare la figura di Pessoa ed i suoi sogni con i massimi esperti.
Sogniamo insieme?
Per ora buona Pasqua.