Festa dell’Inquietudine 2014
Countdown: – 5
www.circoloinquieti.it
Oggi, domenica 6 aprile, viaggio di conoscenza nella terra di Luigi Tenco.
Una fuga di un’intera giornata lontano nel tempo e alla ricerca delle atmosfere che battezzarono i primi passi del cantautore italiano più discusso e meno decifrato dal secondo dopoguerra ad oggi.
Luigi nacque in una casa bianca nel centro di Ricaldone il 21 marzo di 76 anni fa.
Una sottile linea della memoria unisce quella casa alla chiesa che vide le esequie nel 1967 e ancora al cimitero comunale dove riposa fino al Museo Documentale che lo ricorda.
Sono i giovani di oggi, i pochi rimasti in questo piccolo paese sulle colline alle spalle di Acqui Terme, che portano avanti il suo nome e le parole delle sue canzoni.
Stefano e Davide, quarantuno anni in due, ci guidano in un mondo che gran parte dei trenta inquieti presenti vissero in diretta, pochi altri ne hanno letto sulle cronache a posteriori o attraverso docu-film.
Lo chiamano Luigi.
E ne parlano come di un coetaneo appena partito e di cui attendono un imminente ritorno.
“Siamo stati all’esumazione della salma di Luigi nel 2007, era ancora perfettamente intatto, come se si fosse appena addormentato. Con la fascia sulla fronte per celare il foro del proiettile…”
Con freddo rispetto e sincero affetto.
La fuga dalla vita di Luigi, pur ufficialmente archiviata, è ancora oggi velata dal mistero.
Può un uomo annientarsi fisicamente per un amore non corrisposto? Per un insuccesso professionale? O per un “mal de vivre” che lo fa sentire inadeguato?
Certamente sì.
Ma se lo fece di sua mano non ci è dato sapere.
E non lo sapremo mai.
Ne riparleremo alla Festa di maggio.