Oggi siamo in compagnia di Walter “Wally” Biasi, uno dei fondatori dell’associazione Sala Prove Rockstar Alessandria: un progetto nato per dare ai musicisti della zona un luogo dove suonare, dove lasciare gli strumenti e dove passare una serata in compagnia.
“Innanzitutto siamo un gruppo di amici, che hanno deciso di lanciarsi in quest’attività per passione e per amore della musica.
Inizialmente eravamo in tre: io (Wally), Andrea “Andy” Rovida e Elisabetta Gagliardi; successivamente si è aggiunto a noi Francesco “UkuleleJe” Albertazzi.
Essendo tutti noi musicisti, avevamo compreso la necessità di un posto dove poter fare musica indisturbati senza dar fastidio a nessuno… e così dopo anni di pensieri ci siamo convinti e ci siamo lanciati!”
La Sala Prove, affiliata all’Arci, è stata aperta nell’estate del 2010; per inseguire questo sogno, i tre amici hanno investito i loro risparmi e così hanno costruito le prime sale: piano piano, una sala alla volta il progetto ha preso forma.
Contemporaneamente sono stati organizzati anche dei corsi, prima di canto e di ukulele poi anche di batteria (tenuto da Ivano Maggi) e chitarra (tenuto da Francesco Di Martina), per promuovere l’attività; successivamente si sono poi affiancati eventi live come feste e concerti nei quali si sono esibiti i vari gruppi affiliati all’associazione.
“Volevamo partire con tre sale, ma in realtà abbiamo iniziato con due per questioni di budget. Il primo vero obiettivo è stato raggiunto l’estate successiva all’apertura quando abbiamo aggiunto finalmente la terza saletta.
Una grande soddisfazione è vedere il numero di iscritti aumentare, vedere gente nuova perché il passaparola funziona, o vedere il nuovo corso che hai appena organizzato riscuotere successo. È gratificante.
Il nostro obiettivo è quello di crescere sempre più. Vogliamo poter fornire un servizio sempre migliore, con strumenti adeguati e di qualità”.
Wally spiega che lui e i suoi tre amici/soci non solo gestiscono l’associazione, ma si occupano di portare musica nei vari eventi della zona: il loro scopo è quello di diffondere la loro passione e di far suonare i gruppi associati.
“ Da musicisti amatoriali comprendiamo la necessità di avere gli spazi adeguati per esibirsi, e spesso in città non è sempre possibile trovarli. Per questo speriamo sempre che alle feste, come quella del Borgo che si tiene a metà maggio, ci venga assegnata una piazza da far risuonare di musica. In queste occasioni abbiamo sempre cercato di dare più spazio,quando possibile, ai gruppi che suonano musica ‘originale’, musica propria.
I motivi di questa scelta sono semplici: creare musica è molto difficile, e spesso non viene gratificata quanto dovrebbe perché magari il pubblico preferisce ascoltare i pezzi che già conosce, senza quindi apprezzare appieno la fatica dei musicisti sul palco. Per questo cerchiamo di sponsorizzarli il più possibile”.
Purtroppo però organizzare eventi non è sempre stato facile: i live hanno spesso incontrato alcune difficoltà, anche se alla fine Wally confida che sono sempre riusciti a organizzare ciò che avevano in mente, e sorridendo mostra una parete della sala piena di locandine di concerti passati targati Sala Prove Rockstar.
Fra i vari concerti, ci sono quelli tenuti e suonati dai quattro soci: “Noi abbiamo praticamente un ‘quartetto diviso due”: io (Wally) mi esibisco con una amica, Carmela, formando il duo ‘Karma Positivo’, mentre Francesco e Elisabetta sono i ‘Sexy Pajamas’.
Usciamo in quattro perché, prima di tutto, siamo amici e poi perché lo spettacolo ne guadagna, avendo un doppio concerto!
Poi logicamente abbiamo progetti da solisti: io suono negli ‘El Diablo’, una tribute band dei Litfiba, Francesco tiene un seminario, in Italia e all’estero, sulla storia dell’ukulele, Andy ha un gruppo di musica celtica e Elisabetta è una cantante professionista (recentemente ha partecipato al programma The Voice su Rai2, entrando nel team di Piero Pelù e quindi accedendo alla seconda fase della sfida)”.
Parlando della Sala Prove e della nostra città, scopro una stranezza che mi lascia stupito: sono pochi i giovanissimi ( dai 16 anni in su) ad essere iscritti all’associazione.
“Forse non sono in tanti a suonare, o forse non siamo ancora conosciuti da tutti. Forse non siamo ancora una realtà totalmente diffusa”.
Ad ogni modo Wally è soddisfatto di Alessandria e delle iniziative che la città propone: “È tanto facile sputare sulla città, lo fanno in tanti. Io no, perché basta sapersi guardare attorno e di cose ce ne sono. La città la fanno le persone: io credo che ci vorrebbe solo un po’ più di consapevolezza da parte della gente e dopo di che non avremmo nulla da invidiare alle altre città.
Qui non mancano i pub, i negozi, le fiere e le feste: nel piccolo non ci manca nulla; certo che però se, come già successo, un locale apre per fare musica dal vivo e dopo poco lo si vede chiudere perché in quella zona la musica dal vivo non si può fare… beh ecco, logicamente non si può avere una buona impressione della città.
Sarebbe bello che dove si porta un po’ di musica, la gente ne fosse contenta.
Vorremmo andare in piazza a suonare e vedere i negozianti della zona e i residenti felici di un’iniziativa che altro non fa se non dar vita e colore alla città. Alla nostra città.
Sono cose che possono sembrare banali, ma fanno la differenza.
Ad ogni modo, noi non ci arrendiamo. Continueremo a suonare e a portare musica.
Perché la musica c’è sempre stata, dalla notte dei tempi, la musica è parte della vita… e per questo andrebbe valorizzata sempre di più.
Perciò ragazzi… SUONATE!!!”