Rapporti sempre più tesi tra i diversi soci del Gruppo Paglieri, a giudicare dalla presa di posizione di una parte della famiglia, rappresentata da Debora Paglieri. Con immediata risposta, per l’altro ramo della famiglia, di Aldo Paglieri.
“L’Azienda – dice una nota della stessa Debora Paglieri – vive da molti anni una situazione di forte e perdurante conflittualità fra i soci e all’interno del consiglio di amministrazione, generata da visioni differenti sulle strategie di sviluppo, fra cui la necessità di investire al fine di poter garantire la continuità aziendale. Questa complessa situazione si era sopita un paio di anni fa grazie alla decisione da parte dei Paglieri di spogliarsi della gestione societaria, affidandola ad un manager esterno. Oggi i contrasti si sono riacutizzati, riproponendo quelle profonde divergenze nella visione strategica e gestionale del Gruppo, che purtroppo rischiano di compromettere il buon andamento della società creando una situazione di stallo nei processi decisionali e mettendo a rischio sia la stabilità sia il futuro sviluppo del Gruppo”.
E continua: “Preso atto della insanabilità del conflitto e nell’ottica di voler assicurare una continuità di crescita al Gruppo Paglieri, mantenendone saldo il suo legame e la sua permanenza sul territorio, io ed i miei famigliari siamo disponibili a rilevare la totalità del pacchetto azionario, prima che questi contrasti ne compromettano seriamente il futuro”, dichiara Debora Paglieri, Presidente e Amministratore Delegato di Paglieri SpA. “La nostra decisione ha l’obiettivo di assicurare una gestione unitaria in grado di garantire il proseguimento dei piani di sviluppo del Gruppo, anche in una dimensione internazionale, la conservazione dei posti di lavoro e il mantenimento sul territorio della presenza dell’Azienda e delle sue sedi produttive”.
Il Gruppo Paglieri è una realtà imprenditoriale storica e di successo nel panorama del Personal e dell’Home Care. Con i numerosi marchi che fanno capo a Paglieri, Schiapparelli e Selectiva, il gruppo occupa attualmente 170 addetti presso la sede produttiva di Spinetta Marengo (Alessandria) e la filiale di New York.
A stretto giro di posta (elettronica) arriva la replica dell’altra parte della famiglia, che fa capo a Aldo Paglieri.
Caro Direttore,
mi riferisco alle dichiarazioni inviate dalla Signora Debora Paglieri alla vostra testata e messe in rete questa mattina.
Come molti sanno, l’azionariato del Gruppo Paglieri fa capo, con due quote del 50% ciascuna, ai rami della famiglia che fanno capo al sottoscritto Aldo con i figli Barbara e Lodovico e a mio fratello Mario, con la figlia Debora e suo marito l’ing. Fabio Rossello.
Il Gruppo, tanto noto da non meritare un semplice schizzo in poche battute, malgrado la crisi prosegue nei suoi piani di sviluppo e genera buoni risultati economici e industriali, che consentono di guardare serenamente al futuro, come le banche e i fornitori che lavorano con noi sanno benissimo.
Mi ha quindi amaramente sorpreso la leggerezza con la quale mia nipote Debora ha evocato addirittura rischi per la sua stabilità e per il suo futuro sviluppo.
I giovani, lo sappiamo, qualche volta hanno delle increspature. Ma spiace che Debora abbia scelto una tribuna pubblica, per quanto seria come la vostra, per dichiarazioni del tutto inopportune e non veritiere, che il dovuto rispetto verso l’Azienda e verso i suoi dipendenti avrebbero dovuto sconsigliarle.
Chi ci conosce, me e i miei figli, sa bene che da sempre noi non siamo venditori, ma semmai soltanto compratori del controllo del Gruppo, se ne maturassero le condizioni.
Lasciatemi però dire che queste vicende non si gestiscono sui giornali, con roboanti proclami, ma con la dovuta riservatezza e serietà, come noi finora abbiamo fatto, e con l’assistenza di reputati professionisti che non mancano a noi come a mio fratello. Lasciamoli fare fiduciosi che alla fine, lontani da gossip inopportuni, comunque prevarranno i diritti dell’Azienda e dei suoi lavoratori. Per i quali noi ci batteremo sempre.
Con stima,
Aldo Paglieri