La profezia di molti osservatori della politica si è avverata con l’esito del primo turno delle elezioni amministrative in Francia: l’éxploit di Marine Le Pen, le cui liste erano state peraltro depositate in un numero ristretto di comuni, ha fatto il giro del mondo e segna di fatto un punto a favore del fronte degli euroscettici. In questi giorni non mancano a livello internazionale gli ammiccamenti tra movimenti e partiti nemici dell’Europa unita, destando non poche preoccupazioni anche per le tornate elettorali che si succederanno negli altri Paesi, compreso il nostro.
Ma vediamo di capire meglio i dati più significativi di questo primo scrutinio. In primo luogo, i media hanno sottolineato l’alto tasso di astensionismo, che ha raggiunto la percentuale record del 38,78%, la peggiore mai registrata in Francia dal lontano 1972: un segnale inquietante di come l’allontanamento dalla partecipazione alla vita democratica non risparmi neppure anche uno Stato “maturo” e responsabile come la Francia.
In totale, sono 391 i comuni che hanno già eletto il proprio sindaco al primo turno e, fra questi, la maggioranza ha visto la vittoria di liste di destra, un orientamento di voto che corrisponde, in generale, a quello espresso dagli elettori su tutto il territorio nazionale. In questo contesto, in 17 comuni con più di 10.000 abitanti l’estrema destra del Front Nationale è in testa alle preferenze: il balzo in avanti rispetto alle precedenti elezioni del 2008 è sensibile, dal momento che a fronte di neanche 600 liste presentate, il partito della Le Pen si è aggiudicato quasi un milione di voti, passando da una media del 9,22% a quella attuale del 16,50%. In particolare, colpisce il netto avanzamento del partito in tre città particolarmente importanti: Nizza (dove si passa dal 6% del 2008 all’attuale percentuale record del 20%), Strasburgo e Montpellier. L’avanzata della Le Pen è incontestabile, sta nei numeri, e appare del tutto giustificato il titolo del quotidiano Le Monde, in cui si richiama il concetto di “sisma politico”. Marine Le Pen invita ora i suoi a mantenere un “profilo basso” e puntare alla conquista definitiva di almeno il doppio delle mairies.
Cosa è successo nella capitale? In una Parigi dove la rive droite è più astensionista della rive gauche, Nathalie Kosciusko-Morizet (foto a fianco) ha momentaneamente superato la rivale socialista, ottenendo importanti risultati in tutto l’ovest della città, soprattutto nel 12° e nel 4° arrondissement. L’est della città, solitamente appannaggio della sinistra, non risponde come dovrebbe alle sollecitazioni della Hidalgo, contribuendo non poco a definire l’esito del primo turno. La storica banlieue rouge ribalta i propri storici orientamenti politici, finendo per concorrere al buon risultato del Front National.
La vera e propria défaite del partito di François Hollande penalizza dunque Anne Hidalgo, che in queste ore chiama a raccolta i propri sostenitori: la parole d’ordine del Partito Socialista francese, per cercare di riguadagnare il terreno perduto, sono: ascolto dei cittadini, più forza nelle riforme che servono a raddrizzare l’economia del Paese e più giustizia sociale. Sarà sufficiente per il secondo turno?