Sara Canepa, da Pollenzo al forno di madama Caterina [Il gusto del territorio]

Canepa Saradi Eleonora Scafaro

La storia di Sara è quella di una ragazza che si è messa in gioco e ce l’ha fatta.
Sara Canepa, ventinove anni, di Alessandria, ha trasformato la sua passione in un lavoro. Certo, il suo cammino non è stato facile, ma è riuscita ad affrontare problemi e a superare ostacoli con caparbietà e coraggio.

Fin da piccola Sara aveva una passione, la cucina. Cucinava per tutti e ogni piatto le riusciva alla perfezione.
Appena diplomata al liceo sociopsicopedagigico ha deciso che doveva diventare parte integrante di Gambero Rosso.
Si è iscritta, così, all’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo. Voleva cucinare, o riuscire a fare un programma di approfondimento sul cibo e quella università le sembrava la strada giusta da intraprendere.

“Posso dire di essere rimasta fregata – dice sorridendo Sara. Il primo anno diCanepa Laurea università è stato davvero duro. Volevo ritirarmi, cambiare completamente ramo ed iscrivermi a scienze infermieristiche, ma i miei genitori non hanno voluto”.
Per fortuna i genitori di Sara le hanno impedito di buttare via il suo talento e, perciò, è stata costretta a proseguire.

Ha continuato e attraverso l’università è riuscita a scoprire realtà che non conosceva. È stata in California, in Canada, Germania ed è venuta in contatto con produttori, cuochi e professori che le hanno permesso di valicare i confini geografici del cibo.
Passati tre anni, si è laureata con una tesi pluridisciplinare sul piacere dei sensi: partendo dalla tavola, ha sviluppato e descritto le sensazioni e i piaceri che il cibo stimola su olfatto, udito, tatto, gusto e vista.
D’altronde, chi di noi riesce a resistere al profumo del pane appena sfornato? Quanta soddisfazione c’è vedere crescere una torta nel forno? E impastare? Diventa quasi un gesto liberatorio ed antistress.

Una volta laureata ho iniziato a sostenere colloqui. Sono anche andata a fare un colloquio a Torino, alla Regione Piemonte. Mi hanno detto che non ero abbastanza qualificata per le loro esigenze. Mi hanno proposto, però, di presentare – il sabato e la domenica – i piatti di alcuni chef famosi per alcuni eventi, naturalmente senza alcun compenso”.

Sara non ha accettato quel lavoro, aveva bisogno di soldi e un lavoro senza stipendio non era quello che cercava.
Demotivata e demoralizzata, l’idea vincente è arrivata per caso.
Era in macchina con sua mamma quando ha visto un locale sfitto e ha pensato “perché non aprire un forno dove cucinare con farine diverse da quella di frumento?”
Sì, perché, Sara, nel frattempo era anche diventata fortemente intollerante alla farina di frumento e persino impastare del semplice pane le procurava intolleranze. Quale sfortuna più grossa per una persona che ama cucinare?

Canepa forno di madama caterinaSara, allora, si attiva, ristruttura il locale e lo trasforma e in poco più di sei mesi apre “Il forno di madama Caterina”.
Ma il bello doveva ancora arrivare: “una volta aperto non sapevo che fare, sono andata ad intuito”.
Non sapeva come procurarsi le farine, né dove acquistare gli attrezzi per il laboratorio.
Dopo l’apertura, però, il suo asso nella manica è stato il libro di ricette di sua nonna: “Ho preso il libro di ricette di mia nonna e ho iniziato a fare tutte le ricette di biscotti che lei aveva trascritto, ovviamente utilizzando farina di farro, kamut e grano saraceno”.

I risultati, all’inizio, erano disastrosi. Dopo aver buttato via chili e chili di impasto e dopo aver provato a lavorare le farine in diversi modi, finalmente è arrivato il biscotto perfetto.
“Per il salato ci sono voluti quasi due anni di prove cercando ricette ovunque! Poi ho provato a fare il pane e la pizza come a casa mia, ed ecco che ho iniziato a fare anche il salato”.

Dopo un anno e mezzo di lavoro, però, dopo tutti i sacrifici e le tensioni accumulate, Sara ha un esaurimento nervoso: “non è stato facile, lavoravo dodici ore al giorno, tutti i giorni della settimana..non chiudevo mai!”

Allora Sara decide di chiudere il forno una volta a settimana e le cose iniziano ad andare meglio. Il forno inizia a produrre, i clienti sono sempre più numerosi: e Sara decide di dedicare un giorno a settimana alla lavorazione del ‘senza glutine’.
A fronte delle tante richieste di persone celiache, decide di provare a fare prodotti senza glutine e la scelta funziona, ma solo per un giorno a settimana.

Dopo essersi documentata, aver ‘scartabellato’ vari ricettari, e contattato varie ditte che producevano materie prime senza glutine, Sara decide, una anno e mezzo fa, di dedicare la produzione soltanto al senza glutine e di specializzarsi sul salato.

Sara, così, ad oggi è una delle poche persone ad Alessandria a produrre pane, pizza, focaccia e dolci senza glutine, e il suo forno è anche citato nelle guide gastronomiche del Club Papillon di Paolo Massobrio.

Ogni giorno ha moltissime richieste e clienti affezionati.Canepa creazioni
Il forno di madama Caterina è un piccolo angolo di dolcezza che permette anche ai celiaci di godersi uno dei piaceri più belli della vita.
Il suo laboratorio, alle sei del mattino, ha già la luce accesa e sulla strada si sente già il profumo del pane appena sfornato, mescolato a quello della vaniglia e al cioccolato.
Le sue torte sono vere opere d’arte, costruite con abilità e fantasia.

Sara è l’esempio lampante che con un po’ di coraggio, un pizzico di follia e tanto studio, i sogni si possono realizzare. Per tutti c’è un’opportunità, basta saperla cogliere.